Arrivano tutti e due dall’est

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Uno ha una lunghezza tra i 20 e i 60 centimetri, l’altro supera il metro e può raggiungere dimensioni che hanno spesso alimentato descrizioni leggendarie. Sono il pesce persico e il pesce siluro, due frequentatori dei nostri laghi dai destini opposti. Conosciuto e pescato da oltre due secoli, il persico allieta le tavole immerso in prelibati risotti o trasformato in deliziosi filetti. Potremmo definirlo un pesce sfortunato: prima di essere catturato e donarsi ai palati, è infatti minacciato da cormorani e siluri. Questi ultimi sono predatori voracissimi, il cui numero è in continua crescita tanto che istituzioni e pescatori hanno in cantiere diverse iniziative a sostegno dell’equilibrio biologico. Per quanto riguarda il lago di Varese, una delle macro azioni dell’Accordo Quadro voluto da Regione Lombardia si propone per esempio l’eliminazioni delle specie non originarie, come siluro, carasso e gardon, e il ripopolamento delle specie tipiche come persico, alborella, luccio, triotto. Nel frattempo c’è chi, come la Cooperativa dei Pescatori supportata da Fondazione Cariplo, ha pensato di varare un progetto per proteggere le uova dei persici. Si tratta di una gabbia ancorata alla profondità del lago nei pressi delle legnaie dove i pesci depongono le uova. L’intervento è al terzo di vita e sta dando ottimi risultati