Perché è uomo di straordinaria intelligenza, certo. Ma anche perché ha qualcosa di più, che manca oggi: la capacità di esprimere concetti complessi con grande semplicità e con grande calma, eleganza.
Ieri, ad esempio, a DiMartedì ha spiegato il rapporto maggioranza-opposizione in questa emergenza, evidenziando una pesantissima incongruenza di Salvini. Denudando, diciamo così, un suo modo di fare propaganda con semplificazioni assurde, irrealizzabili. Ma senza usare una parola fuori posto. Anzi spiegandola come “cosa tecnica”.
Ha detto:
“In genere in un’emergenza si comporta più responsabilmente la maggioranza, perché le decisioni che prende hanno conseguenze immediate sulla situazione generale. L’opposizione è più libera, può dire quasi tutto ciò che vuole, anche se rischia di fare brutta figura quando esagera.
Salvini, ad esempio, si è sbilanciato, un paio di volte ha detto: io voglio più soldi a chi lavora e produce e meno tasse per chi le paga. Che è però un’equazione insostenibile, perché elimina un elemento dell’equazione: dove troviamo i soldi, punto di domanda?”
Tutto qui.
Senza urlare, senza aggredire, senza offendere.
Mettere al tappeto un certo tipo di politica “che esagera” con qualcosa che purtroppo oggi manca: la classe.
