ASMEL: in campo l’Italia che funziona

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ASMEL: in campo l’Italia che funziona, i Comuni
Per scongiurare il lockdown totale, affidiamo ai Comuni l’app Immuni e il potenziamento del trasporto pubblico, principale causa del contagio

“I Comuni hanno sempre rappresentato la spina dorsale d’Italia, presidio di libertà e di concreta solidarietà nelle travagliate esperienze che hanno segnato la storia del nostro Paese. E’ giunto il momento di affidare a chi più di tutti ha conoscenza del territorio e dei cittadini la gestione delle principali misure in grado di scongiurare un nuovo lockdown totale, che specie in alcune zone del nostro Paese appare sempre più incombente”.
Lo afferma Francesco Pinto, segretario generale dell’Asmel (Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali), realtà che aggrega 3.300 Comuni in tutta Italia. Una base che reclama maggiori spazi e margini di operatività, di cui Pinto si fa portavoce.
“L’emergenza sta portando al collasso sia le Regioni che le Asl – evidenzia il segretario – che non riescono a star dietro al tracciamento, fondamentale per seguire la catena del contagio. Mai come in questo momento, è necessario mettere in campo tutte le risorse, prima che la saturazione dei posti nelle rianimazioni determini scelte radicali, come il lockdown totale già subito in primavera con conseguenze disastrose sull’economia e sui posti di lavoro.
L’esperienza dimostra che i Comuni riescono ad essere catalizzatori di impegno ed energie come nessun’altra istituzione riesce a fare. Tutti noi ricordiamo e sappiamo bene che nelle emergenze, i Comuni italiani hanno sempre dato il meglio di se, grazie all’opera di sindaci e amministratori che hanno saputo aggregare volontari e coordinarsi con la Protezione Civile”.
Due sono le attività che i Comuni dovrebbero e potrebbero assicurare: la gestione dell’app immuni e l’intervento per una maggiore sicurezza nel settore del trasporto pubblico. “Le Asl non riescono ad aggiornare l’inserimento dei dati ed il sistema dei trasporti pubblici ha evidenziato tutte le sue criticità, ammassando le persone come carri bestiame, determinando così condizioni di rischio altissimo. Si è rivelato inutile, ipocrita e non applicato anche il limite dell’80%” commenta al riguardo Pinto.

Da qui le due proposte Asmel: “Diamo ai Comuni la gestione dell’app Immuni. Ovvio che i dati ufficiali vanno inseriti dalla parte pubblica, ma i Sindaci sono i responsabili della protezione civile sul territorio e possono contare su una rete di volontari sempre disponibili nelle emergenze.
Sul versante dei trasporti, invece, bisogna dare ai sindaci la facoltà di precettare i tantissimi bus privati e turistici, oggi chiusi nelle autorimesse a causa dell’evidente crisi del settore. Garantendo così nel contempo il servizio e la sicurezza dei passeggeri. E non deve spaventare – conclude Pinto – la possibile obiezione sui costi della misura, perché si risparmierebbe sui ristori promessi dal Governo per le chiusure parziali, come quelle legate dalle 23 alle 5 di mattina, di certo non in grado di incidere sul contagio.
Per rafforzare il contenimento del contagio i Sindaci, che rappresentano l’Autorità sanitaria nel proprio territorio, possono imporre anche lo sfalsamento alle 9-9.30 dell’entrata negli uffici pubblici e nelle scuole.
Le scuole sono un luogo sicuro e non vanno chiuse. Non lo sono state neanche in tempi di guerra. I trasporti sono il vero focolaio. E’ inconcepibile che ancora non si sia intervenuti”.