Ieri l’Aula della Camera ha dato il via libera definitivo al decreto legge ponte che anticipa a luglio l’assegno unico universale per i figli minori, strumento che entrerà a regime nel 2022
Il decreto riconosce, a decorrere dal 1° luglio 2021 e fino al 31 dicembre 2021, alle famiglie che non abbiano diritto all’Assegno al nucleo familiare, un assegno per ciascun figlio minore che varierà a seconda del numero dei figli e dell’Isee. Lo strumento mette fine a una odiosa disparità di trattamento tra lavoratori, visto che gli autonomi o i lavoratori non titolarti di un contratto da dipendente, finora, sono sempre rimasti tagliati fuori da qualsiasi aiuto economico per i figli a carico, come gli assegni al nucleo familiare. Le famiglie che invece già percepiscono l’Assegno al nucleo familiare continueranno a percepirlo in attesa che vengano emanati i decreti attuativi della riforma dell’assegno unico, che partirà dal 2022. Il decreto ponte prevede un assegno pieno per le famiglie sotto i 7.000 euro di reddito, i cosiddetti incapienti, pari a 167 euro per un figlio (incrementato del 30% dal terzo figlio); tale sostegno scende con il crescere del reddito del nucleo in modo tale che per le famiglie che guadagnano tra i 40.000 e i 50.000 euro esso ammonta a 30 euro fino a due figli e a 40 se i figli sono tre o più. Oltre i 50 mila euro di reddito non è previsto alcun assegno.


