Atlantia non ha in programma dividendo speciale in caso di cessione Autostrade

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MILANO  – Il gruppo Atlantia non ha in programma il pagamento di un dividendo speciale nel caso la prevista vendita di Austostrade per l’Italia vada a buon fine, dando la priorità alla riduzione del debito.

Il gruppo, controllato dalla famiglia Benetton, è in trattativa con un consorzio guidato da Cassa Depositi e Prestiti per la vendita della sua quota dell’88% in Autostrade, nel tentativo di porre fine a una disputa politica originata dal crollo del ponte Morandi nel 2018.

“Se la cessione di Autostrade andrà in porto, il gruppo si focalizzerà in primo luogo sulla riduzione del debito” ha spiegato l’AD Carlo Bertazzo in una conference call con gli analisti.

Bertazzo ha anche detto di aspettarsi che Atlantia intaschi quest’anno dividendi per circa 500 milioni di euro dalle controllate, ma ha aggiunto che ancora non è chiaro se il gruppo potrà pagare ai suoi azionisti una cedola regolare sui risultati del 2021.

“Il prossimo anno il Cda (di Atlantia) deciderà cosa il gruppo può fare in termini di dividendo 2021, anche a seconda di quale impatto avrà la pandemia sulle varie attività per il resto dell’anno”, ha spiegato Bertazzo.

La priorità assoluta per Atlantia è siglare un accordo finale con il governo italiano per il disastro del ponte Morandi, ha detto Bertazzo, dopo che la precedente coalizione di governo ha minacciato la revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia.

Le negoziazioni con il consorzio guidato da Cdp proseguiranno nei prossimi “giorni e settimane”, nel tentativo di trovare un compromesso sulla valutazione di Autostrade, sugli indennizzi richiesti dagli investitori e su altri termini dell’offerta vincolante, ha aggiunto.

Cdp, insieme a Macquarie e Blackstone, ha presentato una proposta che valuta il 100% di Autostrade 9,1 miliardi di euro.