Attuato il Fondo per malati oncologici

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È stato attuato il fondo a sostegno dei cittadini, della Regione Lazio, affetti da patologie oncologiche e in lista di attesa per trapianto di organi solidi o di midollo. Si è concluso infatti il cammino per l’istituzione del fondo con la pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione Lazio dell’art. 4, commi 47 e 52 della legge regionale n. 13/2018 “Legge di stabilità regionale 2019”, finalmente si è data attuazione agli interventi a sostegno dei cittadini, residenti nel Lazio, affetti da patologie oncologiche e in lista di attesa per il trapianto di organi o di midollo.
Non posso nascondere la soddisfazione per questo risultato, fortemente voluto da me con il sostegno di tutto il gruppo consiliare del Movimento 5S, perché riuscire ad intervenire, come istituzione, per i cittadini colpiti da un male tanto duro da affrontare e sconfiggere dà un ulteriore valore al proprio ruolo e appaga quel senso di responsabilità che sento nei confronti dei cittadini, un dovere voluto che sento prioritario. Il fondo per malati oncologici oggi diventa una possibilità in più per quanti, troppi, si vedono costretti a curarsi, il più delle volte, lontano da casa, con costi elevati, facendo innumerevoli sacrifici.
La Regione Lazio oggi potrà così proporsi come promotrice di una legislazione specifica in materia, nel panorama nazionale e questo mi sembra essere un notevole passo in avanti per tutti i cittadini.

Nel merito del provvedimento, potranno fare domanda per accedere al Fondo per malati oncologici, i pazienti oncologici o i pazienti in lista di attesa per un trapianto di organi o di midollo. Sia le persone affette da patologie oncologiche sia quelle in lista di attesa per trapianto di organi o di midollo dovranno produrre idonea documentazione attestante una delle seguenti condizioni: di trovarsi in condizione di forte svantaggio economico con attestazione indicatore ISEE con valore non superiore a € 5.000,00; di avere perso il proprio posto di lavoro; di avere terminato il periodo di malattia retribuito riconosciuto dal contratto collettivo nazionale di lavoro e di aver dovuto ricorrere al periodo di aspettativa non retribuita. Le domande, da presentare presso il PUA, con le modalità indicate dalla ASL locale mediante un avviso pubblico entro il 31 luglio, dovranno essere corredate da precisa documentazione medica e anagrafica. La domanda potrà essere presentata anche da persone che abbiano rapporti di parentela o affinità, entro il terzo grado, o di convivenza con il beneficiario.