Auguri, Leonardo!

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Lo scorso 2 maggio si è commemorato il cinquecentesimo anniversario della morte del genio per antonomasia, Leonardo da Vinci. Sono state tante le specialità nelle quali si è distinto il nostro connazionale nato ad Anchiano, frazione di Vinci: architetto, scultore, pittore, disegnatore, trattatista, scenografo, anatomista, botanico, musicista, ingegnere, progettista, questo l’elenco copiato da Wikipedia. E in ognuna di queste discipline, Leonardo ha raggiunto vette eccelse. Però Leonardo è stato anche enigmista, anche se non viene ricordato per quest’attività: ha composto dei rebus inaccettabili nei giorni nostri, ma che ci fanno capire che lui non voleva porre limiti ai propri interessi.
Tra i miei ricordi legati a Leonardo, cito senz’altro il film Non ci resta che piangere, nel quale Mario e Saverio, interpretati da Troisi e Benigni, lo raggiungono e… pare siano stati loro ad insegnare al Maestro tutte le nozioni che poi l’hanno fatto diventare quel genio che è stato. Allora mi permetto di ricordare ai miei cari lettori che invece sono stato io ad insegnare a Leonardo tutte le cose che sapeva, e ne abbiamo testimonianza in un foglio nel quale Leonardo ha raccontato la sua storia mediante l’anagramma del suo nome. Leggiamo infatti in questo documento: LEONARDO DA VINCI = LAVORAI CON DENDI. Potete controllare: l’anagramma è corretto. A parte gli scherzi, Leonardo è comparso anche sulle 50.000 lire prima serie, stampate a partire dal 1967.
C’è poi ancora un evento, che è davvero una curiosità: nel numero 4554 della Settimana Enigmistica, datato 4 luglio 2019, apparirà Leonardo nella foto di copertina, nel riquadro nel quale siamo abituati a vedere effigiati attori o personaggi in voga al momento dell’uscita della rivista. Ma non è finita: all’interno due pagine dedicate al genio, e… udite, udite, nello stesso numero appare anche una foto di me con una tabella nella pagina dedicata alle curiosità. Sono raffigurato con un quadrato magico davvero curioso, che credo sia un record difficile da battere. Per quadrato magico si intende una griglia quadrata con dei numeri all’interno, costruita in modo che in ogni riga orizzontale, in ogni colonna verticale, e talvolta anche nelle due diagonali principali, il totale dei numeri letti sia costante. Ma in questo che ho realizzato io con l’aiuto del mio amico Giuseppe Polone, si ha lo stesso totale (176) anche nelle quattro caselle centrali, nelle quattro caselle d’angolo, sommando i valori delle due caselle centrali della prima e dell’ultima riga, sommando i valori delle due caselle centrali della prima e dell’ultima colonna, oppure sommando i due valori vicini alla casella d’angolo in alto a destra con i due vicini all’angolo in basso a sinistra, oppure i due vicini alla casella d’angolo in alto a sinistra con i due vicini all’angolo in basso a destra. Bene, tutto questo succede anche se disponiamo uno specchio o sopra o sotto o a destra o a sinistra dello schema, e leggiamo i nuovi numeri che si formano. Se poi capovolgiamo l’immagine oppure se guardiamo lo schema da dietro, in controluce, tutte le combinazioni si ripetono. Ecco dimostrato ancora una volta che c’è sempre spazio per nuove invenzioni, e che ciascuno di noi può esserne lo scopritore!

Giorgio Dendi