BANCA DEL PIEMONTE: Rialzo tassi e asset italiani

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La settimana è stata caratterizzata da un consolidamento dei mercati, principalmente attribuibile all’evidente rialzo dei rendimenti. Sono stati penalizzati in maggior misura i settori tecnologici come il Nasdaq (qui c’entra anche il fenomeno retail oltre alle valutazioni costose) ed i temi del momento, come gli asset italiani favoriti di recente dall’arrivo di Draghi.

Le condizioni espansive determinate dai tassi bassi sono state spesso alle base del lungo rialzo dell’equity, proprio come conseguenza della mancanza di alternative che questi comportano. I rendimenti salgono sostanzialmente per una serie di motivi: 1) il continuo rialzo delle materie che incorpora un’accelerazione della ripresa economica e causa un rincaro dei fattori di produzione per le aziende; 2) la forza e resilienza mostrate dalle economie durante la seconda ondata pandemica invernale ed i lockdown; 3) il piano fiscale (da circa il 9% del PIL) in arrivo negli USA con al suo interno assegni a pioggia da spendere per gli americani.

È tuttavia difficile che questo rialzo possa costituire una vera minaccia per l’azionario data la ridotta portata del movimento (per ora), che, sui tassi nominali, è spiegato pressoché in toto dalla salita delle attese di inflazione. Se si guarda infatti ai tassi reali si nota il loro stazionamento sui livelli minimi, tenuti ancorati dalle manovre delle banche centrali. La loro retorica spinge in quella direzione: la BCE ha appena dichiarato che non ammetterà inasprimenti delle condizioni finanziarie mentre dai verbali della FED emerge che non sarà dato peso a rialzi temporanei dell’inflazione originati da effetti base o fattori isolati, almeno fino a quando non sarà risanato il mercato del lavoro. Quindi tassi reali probabilmente destinati a restare bassi a lungo a meno di un vero e proprio boom economico.

Dopo la reazione iniziale sugli asset italiani in scia al varo del Governo Draghi abbiamo assistito in settimana ad un fisiologico rintracciamento. Questo non intacca il tema di fondo per il quale le circostanze attuali forniscono all’Italia una enorme occasione per recuperare il gap di valutazione accumulato negli anni con le altre borse continentali e mondiali.