BANCA DEL PIEMONTE: Vaccini e dati macro

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Uno dei problemi è che la diffusione della nuova variante UK, molto più contagiosa, sta raggiungendo il 4% del totale della popolazione in USA (il 10% in Florida). Secondo alcuni studi, la variante potrebbe diventare dominante per fine marzo, con i casi che ricominceranno a salire. L’unico modo per frenare questa salita e contrastare in generale la diffusione delle varianti è accelerare la vaccinazione. Però comunque la variante richiederà una maggiore percentuale di immunizzazione della popolazione per debellare il virus, a causa della maggiore infettività, e di una possibile minore efficacia del virus.

Purtroppo, la situazione è abbastanza avanti solo nel Regno Unito (il 18% ha avuto almeno una dose al 10 febbraio), mentre il resto d’Europa è parecchio indietro, per cui una forte diffusione della variante UK (o di altre che si stanno scoprendo) potrebbe rinviare di un po’ la normalizzazione, se le vaccinazioni non accelerano con decisione. Da Israele continuano poi ad arrivare ottime notizie sull’efficacia delle stesse.

In termini di dati macro, in settimana spicca l’effetto degli assegni distribuiti (600$ ricordiamo) ai cittadini sulle vendite al dettaglio di gennaio in USA, che hanno registrato un aumento decisamente superiore alle attese. Il maltempo e le tempeste abbattutesi sul territorio americano sono destinate ad esercitare invece un impatto negativo sul dato di febbraio. Ha mostrato un forte andamento anche la produzione industriale US di gennaio, mentre i prezzi alla produzione hanno risentito del rialzo delle materie prime (qui è forte la correlazione con le attese inflazionistiche).

Il simultaneo rialzo dei tassi e la correzione dell’azionario indica che il movimento non implica un peggioramento delle attese su crescita ed epidemia, ma al tempo stesso mostra l’ormai cronica difficoltà della componente obbligazionaria dei portafogli a fungere da copertura (con tassi di partenza così bassi).

Unico dato negativo della settimana sono stati i sussidi alla disoccupazione settimanali (saliti oltre attese), specchio di un mercato del lavoro americano ancora in difficoltà: la nota positiva è che eventuali mosse restrittive della Fed possono aspettare a lungo.