Banca svizzera promette esilio fiscale in Italia ai suoi clienti

0
69

Da esilio fiscale a terra da cui fuggire, in Svizzera una banca propone ai clienti più facoltosi di chiedere esilio fiscale in Italia. L’Ambasciata italiana a Berna appoggia l’iniziativa.

La Svizzera da paradiso degli esiliati fiscali, a terra da cui fuggire per trovare nuovi “paradisi fiscali”? Sembrerebbe una assurdità, ancor di più se il paese dove questi facoltosi cittadini dovrebbero spostare la propria residenza per pagare meno tasse è l’Italia.

Invece è tutto vero. A promuovere l’iniziativa è la filiale ginevrina della banca Intesa Sanpaolo private bank (Suisse) Morval, che propone l’esilio fiscale in Italia con lo status di residente fiscale non domiciliato.

L’iniziativa dell’istituto bancario ha ottenuto il patrocinio dell’Ambasciata italiana a Berna, allo scopo di portare in Italia facoltosi stranieri che potranno così rimpinguare le casse dello Stato.

La norma che consente a stranieri di ottenere l’esilio fiscale in Italia esiste dal mese di marzo del 2017 e si rivolge a quelle persone che vogliono trasferire la residenza fiscale in Italia, pagando solo una imposta sostitutiva sui redditi prodotti all’estero pari a 100mila euro.

Il meccanismo è presente in altre nazioni, ad esempio nel Regno Unito dove ha validità di 15 anni.

L’istituto bancario svizzero si è reso conto dell’esigenza di alcuni dei suoi clienti e ha deciso di organizzare un evento esclusivo loro riservato sulle rive del Lago di Ginevra. All’evento sono stati invitati a partecipare un ristretto gruppo di clienti facoltosi della banca, potenzialmente interessati a richiedere l’esilio fiscale in Italia.

A quanto pare alcuni degli esclusivi clienti e ospiti dell’evento, avrebbero chiesto maggiori informazioni sul meccanismo, che li favorirebbe non poco dal punto di vista del pagamento delle tasse.
Un beneficio per le casse italiane

L’iniziativa non danneggia il sistema Paese, anzi, la norma è nata per attirare nuovi capitali dall’estero e aumentare il gettito fiscale mettendo nelle casse dello stato italiano denaro proveniente da altri paesi.

Una piccola norma che emula ciò che fanno i paradisi fiscali, nel rispetto comunque delle normative europee.