BEPPE GHISOLFI, “il Banchiere più simpatico e cordiale d’Italia”

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La conduttrice del popolare programma mattutino, Serena Bortone, lo ha definito in diretta “il Banchiere più simpatico e cordiale d’Italia”

Beppe Ghisolfi, Vicepresidente e tesoriere del Gruppo europeo delle Casse di risparmio, è un Banchiere che, nel commentare gli scenari economici e finanziari dell’Italia e dell’Europa in quarantena, parla con dovizia di chiarezza, rivolgendosi in presa diretta all’imprenditore, al risparmiatore, al politico, al giornalista.
Proprio per questo motivo, lunedì mattina nel corso del proprio collegamento via Skype con l’Agorà di Serena Bortone su Rai 3, è stato definito dalla stessa conduttrice “il Banchiere più simpatico e cordiale d’Italia”, in grado di intervenire con eleganza ma determinazione anche nel pieno della dialettica accesa fra settore bancario, imprenditoria e politica.
Il vicepresidente e tesoriere del Gruppo europeo delle Casse di risparmio, ha ribadito il punto fermo della propria opinione nota da oramai un mese, fin dal varo dei primissimi provvedimenti economici d’urgenza del governo: anche con riferimento all’ultima versione del decreto liquidità, questo atto è da ritenersi non sbagliato, ma di certo assai complicato, non facilmente comprensibile e incompleto – manca la seconda “gamba” degli aiuti in forma non di prestito ma di sussidio alle imprese – e aggiunge burocrazia anziché semplificarla.
Per esempio, la necessità di creare la nuova piattaforma tecnologica sulla quale fare confluire le nuove domande di prestito agevolato e garantito, ha richiesto addirittura dodici giorni, durante i quali logicamente non è stato possibile erogare alcunché in termini di aiuti.
Ghisolfi ha evidenziato le numerose lacune del decreto liquidità suggerendone le modifiche e le integrazioni sostanziali che andrebbero opportunamente apportate:
“Prima – ha affermato il Banchiere scrittore collegato dalla propria abitazione a Cervere – occorreva varare un provvedimento con interventi a fondo perduto cioè senza obbligo di restituzione da parte dei beneficiari finali delle Imprese. Concetto che sto spiegando da oltre un mese. L’attuale decreto non ha abrogato le leggi precedenti col risultato di complicare ulteriormente normative e burocrazia”.
Focalizzarsi solo sulle garanzie significa, da parte del legislatore, porre l’accento sulla necessità dello Stato di tutelare se stesso – facendo di tutto affinché la garanzia non venga riscossa (escussa) dalla banca in caso di insolvenza aziendale dopo qualche mese o anno – anziché l’impresa finale.

Beppe Ghisolfi , autore di numerosi bestseller, ha ricordato che in dieci giorni le banche, grazie al lavoro dei loro dipendenti e collaboratori nei singoli territori, hanno deliberato 1,3 milioni di moratorie per un importo di 150 miliardi a favore di famiglie e attività economiche.