Berlusconi al Quirinale è possibile. Parola di Roberto Calderoli

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Numeri alla mano, le possibilità ci sono tutte

Bastano 430 voti, il resto arriva, date retta a me”. Lo afferma il leghista Roberto Calderoli, esperto conoscitore di regole e meccanismi parlamentari, in un’intervista al Corriere della sera, parlando dell’elezione del prossimo presidente della Repubblica e in particolare delle possibilità attribuite a Silvio Berlusconi. Il centrodestra avrebbe sulla carta 450 voti.

Il quadro disegnato da Calderoli include il sostegno dei “non ricandidabili (quelli che non hanno chance per il taglio dei parlamentari e per il calo del consenso del proprio partito, penso in particolare a M5s e Pd) quelli che più possono venire in soccorso”; in cambio “della garanzia che non si vada ad elezioni o di un futuro sereno”. A garantirlo non sarebbe Berlusconi – spiega Calderoli – “ma la maggioranza che lo voterebbe. Si badi, lo voterebbe solo a fronte della garanzia che la legislatura arrivi fino in fondo”.

Poi offre uno scenario: “Faccio una previsione. Se il presidente viene eletto entro le prime quattro votazioni sarà un uomo, se si va alla quinta potrebbe toccare ad una donna. Ma non chiedetemi a chi corrispondono gli identikit”. Ma avverte: “L’elezione entro i primi tre scrutini, con la maggioranza dei due terzi, ha il 30%. Al quarto o quinto scrutinio si sale al 70%”.