Berlusconi: “Italia rischia di pagare cara scarsa credibilità del governo”

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In Europa “l’Italia rischia di pagare cara la scarsa credibilità di questa maggioranza e di questo governo”. Lo ha affermato Silvio Berlusconi, intervistato dal direttore di Rainews 24 Antonio Di Bella.

“Il recovery fund è assolutamente essenziale perché l’Italia possa riprendersi dalla crisi. La proposta della Commissione europea è perfetta per le esigenze dell’Italia – ha detto Berlusconi – E’ essenziale che non venga modificata” e “la nostra posizione non si difende con una sfida muscolare con l’Europa, che non saremmo in grado neppure di reggere”.

“La nostra posizione – ha osservato – si difende costruendo buoni rapporti personali, alleanze e convergenze di interesse, come hanno sempre fatto in passato i miei governi. Il problema è che il governo Conte delle quattro sinistre in Europa non ha credibilità, è considerato debole senza autorevolezza”.

“”Continuo a spiegare a miei interlocutori” in Europa “che oggi l’Italia ha assolutamente bisogno dell’aiuto dell’Europa, ma anche che l’Europa senza Italia o con l’Italia in default non avrebbe alcun futuro. Salvare l’Italia oggi significa salvare l’Europa, quindi sta all’Europa uscire tutti insieme dalla crisi o non ne uscirà davvero nessuno”.

“La nostra posizione è quella del Capo dello Stato, del governatore della Banca d’Italia, del presidente di Confindustria – ha poi sottolineato Berlusconi – bisogna mettere intorno a un tavolo le migliori risorse del Paese, quelle politiche, quelle dell’economia, quelle sindacali, quelle imprenditoriali, quelle della cultura, dell’università e insieme elaborare un piano per il futuro del Paese”.

“Noi siamo a disposizione, il problema – ha lamentato l’ex premier – è che la parola collaborare significa, anche nella sua etimologia latina, lavorare insieme. L’ascolto puramente formale delle indicazioni dell’opposizione mentre il governo continua a fare e a non fare senza tenerne conto, secondo le sue esigenze e i suoi precari equilibri interni, è un comportamento del tutto inadeguato alla gravità del momento”.

Nel centrodestra, ha detto ancora Berlusconi, “le posizioni sono divaricate, sul Mes non è un mistero che la nostra visione sia diversa da quella dei nostri alleati. Mi sembra del resto che queste spaccature si ritrovino, amplificate, nella maggioranza di governo in tutte le occasioni e condizionino quindi pesantemente la vita pubblica italiana. E questo è assai grave perché noi abbiamo sempre saputo fare sintesi in una coalizione di centrodestra nella quale non siamo certamente tutti uguali, la maggioranza di governo invece barcolla, incapace di mantenere una linea di condotta coerente e questa debolezza in Europa la avvertono e ce la faranno pagare”.

Quanto all'”l’intesa” sui candidati per le prossime amministrative “c’è stata diverso tempo fa, per cambiarla ci vogliono argomenti molto convincenti che ad oggi non sono stati messi in campo da nessuno”. “Noi di Forza Italia – ha aggiunto – siamo decisivi non solo per vincere ma anche per governare”.

Poi, con riferimento alla leadership del centrodestra e anche a un’eventuale candidatura di Luca Zaia o Giorgia Meloni, ha osservato: “Quando andremo a votare e vinceremo indicheremo alla guida del governo il leader della forza politica che avrà ottenuto più voti. Oggi questa forza politica è certamente la Lega, non entro nelle loro dinamiche interne, tra alleati si usa così, consapevoli come siamo che la concorrenza leale all’interno del centrodestra ci fa soltanto bene, perché consente una crescita di tutta la coalizione. Se da qui al giorno del voto le cose dovessero cambiare, cambieremmo di conseguenza le nostre valutazioni”.