Bill Gates: “Ancora milioni di morti prima della fine della pandemia”

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“Ci saranno ancora milioni di morti, prima della fine della pandemia di Covid-19″. Questa la previsione di Bill Gates in un’intervista rilasciata all’Economist ai primi di agosto e ripresa dalla Stampa all’indomani del forte balzo dei contagi in Italia. Per il co-fondatore della Microsoft e filantropo della Fondazione Bill&Melinda Gates, che ha già devoluto più di 350 milioni di dollari alla lotta contro la pandemia, “la maggior parte di quelle morti non sarebbe causata dalla malattia in quanto tale, ma dal sovraccarico dei sistemi sanitari, e di economie già stressate e soprattutto nei Paesi poveri e in via di sviluppo”.

Per Gates, che critica la politicizzazione della risposta americana al virus, nonché la diffusione di teorie del complotto, “per la fine del 2021 sarà avviata la produzione di massa di un vaccino abbastanza efficace, rendendo immune una quota dell’umanità sufficiente da bloccare la pandemia. Ma non basta: dobbiamo tutti spendere miliardi per ottenere il vaccino, per evitare i trilioni di danni che la pandemia sta facendo all’economia”.

Per scongiurare il rischio di milioni di morti in Africa e in India e anche le conseguenze economiche di nuovi lockdown, a causa dei quali potrebbero essere cancellati decenni di progressi nella lotta alla povertà, Gates chiede ai Paesi ricchi di “comprare vaccini per quelli poveri. Non è soltanto un calcolo altruistico: se alcuni Paesi resteranno bacini del virus, nuovi focolai di contagi continueranno ad apparire anche altrove. Se i vaccini avranno nei Paesi ricchi un costo abbastanza elevato da coprire le spese fisse di produzione – test clinici, costruzione di fabbriche e così via – il costo a margine delle forniture ai Paesi poveri sarebbe relativamente modesto, nell’ordine dei 10-12 miliardi di dollari totali”.

Nella visione di Gates, “il grosso di questa spesa dovrebbe provenire dall’America, alla quale attribuisce anche ‘il voto massimo’ nella ricerca e nello sviluppo del vaccino, l’80 per cento dell’impegno globale. Spera che la prossima legge sul bilancio presentata al Congresso stanzierà fondi per i vaccini del mondo povero. Questo però dipenderà dalla politica, la cui polarizzazione ha complicato la risposta al virus, con problemi che gli altri Paesi non hanno. Perfino l’atto di indossare la mascherina è diventato una dichiarazione politica, più che l’adesione ai consigli degli esperti sanitari”.

Bill Gates ritiene che “questa situazione rimarrà, anche se le elezioni di novembre portassero un cambio al vertice. Una volta persa la fiducia del pubblico, una volta che la politica dalla logica dei costi-benefici passa nel campo della lotta partigiana, invertire la tendenza non è facile. In una presidenza Biden il rifiuto di indossare la mascherina potrebbe diventare per i sostenitori di Donald Trump un modo per manifestare la loro rabbia. La mancanza di leadership in America ha danneggiato la lotta alla pandemia anche nel resto del mondo. L’unica superpotenza mondiale ha a lungo guidato l’impegno globale per la salute, e in sua assenza trovare il consenso diventa molto più difficile”.