Boccia avverte: “Se non rispetta patti, Arcelor può tornare da dove è venuta”

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“O Arcelor Mittal rispetta i termini della gara o non accetteremo un solo posto di lavoro in meno e per quanto mi riguarda Arcelor Mittal può tornare da dove è venuta, lo dico con grande forza e schiettezza, perché noi siamo la Repubblica Italiana e non possiamo essere ricattati da nessuno. Quindi se l’ad Morselli torna con i vertici dell’azienda dal ministro Patuanelli di cui mi fido ciecamente ci dica cosa è cambiato e cosa è successo”. Così, sul caso ex Ilva, il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia intervenendo al convegno di Fondazione Iniziativa Europa. “Ilva continua ad essere uno dei pezzi strategici dell’industria italiana e della siderurgia in Europa nessuno si illuda di tenere i motori ai minimi per far sì che quella quota di mercato faccia bene ad un gruppo e quell’azienda non nuoccia più alla competizione sul mercato perché noi non glielo consentiremo”, ha aggiunto Boccia.

“Arcelor Mittal – ha proseguito Boccia – ha vinto la gara garantendo quell’occupazione, garantendo certi investimenti, garantendo un certo tipo di produzione se ci dice con chiarezza che non fa tutto questo per quell’emendamento allora è un problema che dovremmo affrontare all’interno del governo ma se non è così, e temo non sia così, non si cambiano le carte in gioco quando il gioco è stato vinto a certe condizioni”.
“Quindi – ha detto ancora Boccia – aspetto il 30, sono paziente come è paziente tutto il governo, come sono pazienti i sindacati che hanno mostrato un grande senso di responsabilità, ma il 30 quando vengono devono dirci che mantengono i patti perché se non li mantengono noi non potremo tollerare ricatti, anche a costo di un intervento dello Stato“”, ha concluso sottolineando: “Ho grande fiducia in Patuanelli ma ho il dovere di vigilare per Taranto e per la siderurgia italiana che questa vicenda non deragli e faremo di tutto perché non accada”.