BOCCIA PARALIMPICA: A PARTE I PODI C’E’ VOGLIA DI CRESCERE

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Ritornano con i sorrisi stampati in faccia anche i protagonisti del Campionato Italiano di Boccia paralimpica disputati a Torino. Il duo Francesco Frau, Paolo Puddu (BC3) ottiene il bronzo. Stesso metallo per Daniele Massidda (BC5).

Ironia della sorte, a sorprendere maggiormente è Cristian Martis (BC1) che nell’individuale giunge fino alle semifinali in una competizione agguerrita dove comparivano ben quattordici iscritti. Si deve accontentare del quarto posto ma a detta di tutti l’atleta è in forte ascesa.

“L’ansia gli ha giocato brutti scherzi nel corso degli scontri decisivi – sottolinea il tecnico Maria Antonietta Tuveri – anche se ha dovuto fare i conti con la squadra rivelazione dei Lupus Lecce che ha ottenuto il primato con Giuseppe Rollo, esperto in lanci lunghi e imprendibili. Ma il team pugliese si è messo in luce pure nel BC2 grazie a Francesco Stefanizzi. Sono andati a Torino agguerriti per vincere. E poi hanno grinta, parlano molto e si caricano. Caratteristiche che purtroppo i nostri: più di quello non possono dare, e il non poter dialogare incide tanto nel rendimento complessivo. Per me abbiamo ottenuto comunque risultati positivi, specie Cristian che ha confermato i progressi facendo meglio di altri suoi avversari spesso convocati in nazionale”.

Maria Antonietta, che ha potuto contare sull’apporto di Stefania Spada, si sofferma sugli altri: “Paolo e Francesco non sono riusciti a brillare nell’individuale, mentre in coppia l’hanno finita col bronzo dando filo da torcere fino alla fine ai campioni Mirco Garavaglia e Carlotta Visconti, punti fermi della nazionale. Bravo Daniele che conferma la forza di volontà fatta vedere nelle scorse settimane”.

In quanto referente della federazione in Sardegna nel settore Boccia, il tecnico saspino vorrebbe creare nuove squadre nell’isola in modo da alimentare un vantaggioso clima di competizione: “D’altronde chi vive in Penisola è agevolato dalla frequenza di tornei regionali e provinciali che sono sempre utili per mantenere costante il clima di gara, qui è ancora impossibile realizzare un’intelaiatura simile”.

A settembre si ricomincia: “”Correggendo gli errori palesati in Piemonte – conclude l’allenatrice – e individuando le potenzialità che ancora non hanno sviluppato i nostri ragazzi. Dobbiamo trasmettere l’idea che quando gareggiano devono pensare a vincere o quantomeno a portare risultati, nell’ottica della federazione che sarà sempre più selettiva negli appuntamenti nazionali ai quali parteciperanno solo i migliori”.