Bojano, cippo commemorativo alla memoria del generale Romano

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C’era una fittissima nebbia la mattina del 14 dicembre 1998, quando un Augusta Bell 109, “Fiamma 86”, alle ore 9.40, aveva decollato dall’elinucleo di Volpiano, nel torinese. Una mezz’ora dopo si persero le tracce del velivolo. Di lì a poco, la tragica scoperta: l’elicottero era precipitato. Quattro furono le vite stroncate, fra le quali quella del generale di Divisione, Franco Romano, 58 anni, nativo di Bojano, comandante della Regione Carabinieri Piemonte e Valle d’ Aosta.
All’elinucleo di Volpiano c’è un monumento dedicato ai militari morti nell’incidente ai cui piedi, ogni anno, viene deposta una corona d’alloro.
Da oggi, una scultura in acciaio, opera dell’artista piemontese Riccardo Cordero, collocato in un angolo del piazzale antistante la caserma della Compagnia Carabinieri di Bojano, ricorda e onora la nobile figura del generale Romano anche nel suo Molise, nella sua Bojano, dove, peraltro, c’è già una strada a lui intitolata.
Un grande uomo, e come tutti i grandi, capace di unire alta competenza professionale a straordinarie qualità umane, prima fra tutte l’umiltà.
Un legame forte, mai affievolito, con la sua terra, per la quale sì è sempre speso. Un attaccamento che ha dimostrato fino alla fine, essendo sepolto nella sua amata Bojano.
Questa mattina ha avuto luogo la cerimonia d’inaugurazione del monumento, donato dai familiari, alla presenza del presidente della Regione Molise, Donato Toma, e delle altre autorità civili, militari e religiose intervenute.