Bolzano, colpire la malavita eliminando il consumo di droga

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Attraverso gli incontri del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica «ci occupiamo di monitorare costantemente la diffusione del fenomeno del consumo di droga. Si verificano sia veri e propri traffici, sgominati in seguito ad attività d’indagine come in questo caso, sia di episodi di spaccio, che vengono scoperti nell’ambito di attività del controllo del territorio. II fenomeno va però combattuto con un impegno ad ampio raggio, quindi attraverso le importantissime operazioni di polizia ma non solo».

Così è intervenuto il prefetto Vito Cusumano – dal 2017 commissario del Governo di Bolzano – in una intervista al Corriere dell’Alto Adige, dopo l’arresto di 20 persone accusate di aver fatto parte di una “locale” della ‘ndrangheta, organizzando un vasto traffico di droga.

«E necessaria un’azione corale, rivolta anche alla prevenzione: l’obiettivo, in questo senso, è quello di togliere la droga alle organizzazioni criminali come merce e come attività lucrosa, oltre che pericolosa per la salute del cittadino. Eliminando il consumo di droga, colpiamo le organizzazioni criminali. La prevenzione si attua attraverso la promozione della legalità e, per quanto riguardo l’aspetto socio-sanitario anche attraverso l’Asl, il recupero delle persone con problemi di droga».

Sul lato della prevenzione «il ministero dell’Interno – aggiunge Cusumano – ha avviato il progetto Scuole sicure, che riguarda anche la prevenzione dal consumo di stupefacenti tra i giovani studenti. Avevamo gia effettuato degli incontri con i tre assessori provinciali alla scuola e le sovrintendenze per avviare dei progetti, ma poi la chiusura degli istituti a causa del coronavirus ha ovviamente sospeso queste iniziative».

Ma quando parla di prevenzione il prefetto si riferisce anche «all’installazione di telecamere di sicurezza davanti ad alcune scuole. Il ministero ha stanziato dei fondi e, d’intesa con il comune di Bolzano, abbiamo deciso di installare queste telecamere che serviranno a monitorare e prevenire eventuali attività di spaccio davanti alle scuole. Purtroppo abbiamo infatti notato che la droga è presente anche tra la popolazione giovanile, anzi direi “iper-giovanile” visto che perfino nella scuole medie ci sono delle situazioni di questo genere».

Quando il tema è la criminalità organizzata, poi, oltre allo spaccio di droga si teme anche il rischio di usura. Occorre «approntare dei meccanismi di protezione, fornendo degli aiuti economici, a coloro che denunciano eventuali episodi di usura o di estorsione. Per questo – ricorda il prefetto – in tutte le prefetture, e quindi anche a Bolzano, c’è un ufficio anti-racket ed antiusura».