Bonafede: “Nessun condizionamento in nomina capo Dap”

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“La nomina a capo Dap nel 2018 è avvenuta secondo la legge, con la più ampia discrezionalità e non c’è stato alcun tipo di condizionamento”. Così il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, nella sua informativa alla Camera sulla vicenda della mancata nomina a capo del Dap nel 2018 di Nino Di Matteo.

“La trasparenza e la verità rappresentano sempre i migliori antidoti per dibattiti contaminati dalla menzogna e dalla malafede, dibattiti come quello degli ultimi 8 giorni aventi ad oggetto, per l’appunto, la nomina del capo Dap del 2018”, ha sottolineato il ministro. “Non mi riferisco alle parole del dottor Di Matteo: mi riferisco invece al fatto che su quelle parole pronunciate domenica 3 maggio 2020, il dibattito politico e mediatico ha generato una congerie di caotiche e vergognose illazioni e suggestioni istituzionalmente e personalmente inaccettabili”, ha spiegato.

“C’è un confine e un limite a tutto e per me, quel confine, in politica e fuori dalla politica è rappresentato dalla mia onorabilità, nonché dal rispetto degli altri e della memoria di chi è morto per servire questo Paese. Ebbene, questo confine è stato ampiamente superato”, ha proseguito il ministro. “Immagini delle stragi di mafia buttate a caso tra un chiacchiericcio e un altro di improvvisati esperti antimafia, l’alone di mistero intorno al nulla per evocare inesistenti retroscena, sono tutte operazioni -ha rimarcato- che mancano di rispetto proprio alle vittime di quelle stragi e ai loro familiari”.

“Adesso è necessario rassicurare tutti i cittadini che credono nella lotta alla mafia perché sappiano che il fronte antimafia rimane compatto”, ha ribadito Bonafede concludendo il suo intervento.