BORSE LAVORO, SARDONE: “METÀ DEI BENEFICIARI SONO IMMIGRATI”

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“Anche nel 2018, così come avevo denunciato nel 2017 e nel 2016, praticamente la metà delle borse lavoro promosse dal Celav sono finite a immigrati. Dai dati che ho ricevuto in risposta a una mia interrogazione comunale ho scoperto che lo scorso anno hanno beneficiato dei 500 euro mensili 501 italiani e 428 stranieri: uno squilibrio evidente a favore degli stranieri, che a Milano sono il 20% della popolazione ma in fatto di welfare pesano in misura uguale, se non addirittura superiore in certi casi, agli italiani. Nel 2017 hanno beneficiato della borsa lavoro del Celav 479 italiani e 365 stranieri, mentre nel 2016 è toccata a 594 italiani e 544 stranieri: passano gli anni, ma il trend è sempre lo stesso”. Così Silvia Sardone, consigliere comunale e candidata alle Europee con la Lega. “Le borse lavoro sono solo l’ultimo esempio di welfare completamente rovesciato che finisce per premiare gli stranieri a scapito dei tanti italiani in difficoltà di cui è piena la nostra città. A tal proposito ricordo le cifre della Bebè card, che nell’80% dei casi finisce nelle tasche di mamme straniere, e quelle dei sussidi per il sostegno al reddito rivolto ai nuclei famigliari con minori, che nel 76% dei casi finiscono a famiglie straniere. Senza dimenticare il Reddito di inclusione voluto dal Pd, che nel 68% dei casi è finito a immigrati. La casa scandalosa – chiude Silvia Sardone – è che la sinistra è sempre pronta a scendere in piazza per organizzare marce pro accoglienza contro un presunto razzismo verso gli immigrati che però non esiste. Come dimostrano questi numeri, semmai il razzismo è quello contro gli italiani”.