Bozza raccomandazioni Ue: evitare assembramenti alle messe di Natale

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La messa di Natale, in tempi di Covid, è meglio seguirla in tv o on-line. Nella bozza delle linee guida sulle misure anti-Covid, in vista delle prossime festività, la Commissione europea raccomanda di valutare di “non permettere assembramenti”. In particolare chiede di “considerare di evitare cerimonie religiose con grossi assembramenti, sostituendole con iniziative online, in tv o alla radio”. Nel documento circolato nelle ultime ore, e che potrebbe ancora cambiare fino al via libero definitivo, al collegio dei commissari di mercoledì, Bruxelles insiste sulla necessità di proseguire sulla strada del distanziamento sociale e delle mascherine protettive, consigliando di mantenere il coprifuoco, anche in occasione dell’ultimo dell’anno. Il suggerimento è quello di trascorrere festività all’insegna della “prudenza” e della “cautela” per evitare una recrudescenza delle infezioni, e perdere in pochi giorni i risultati conquistati a costo di molte settimane di restrizioni. Come ha detto la presidente Ursula von der Leyen a più riprese, “occorre evitare gli errori” del periodo estivo, perché un allentamento troppo rapido delle misure, porterebbe portare a nuove impennate nella circolazione del virus e ad una possibile terza ondata. Proprio in questa direzione va anche l’indicazione di un rientro scolastico ritardato di una settimana, in modo da creare un periodo cuscinetto al ritorno dalle vacanze. E se l’Ue raccomanda di non chiudere le frontiere e di non imporre periodi di quarantena, o eventualmente di limitarli a sette giorni, incoraggia di rafforzare la campagna dei test, ed invita all’impiego di quelli rapidi. L’Esecutivo comunitario non entrerà invece nella questione degli sport invernali. “Le competenze di Bruxelles sono limitate, si sottolinea, e queste sono decisioni che competono agli Stati membri””. Vista la spaccatura tra i 27, con l’Austria che, anche se non senza dubbi, intende al momento aprire i suoi impianti sciistici, e l’Italia contraria così come Francia e Germania, la Commissione preferisce non entrare nella questione, ma sollecita al “coordinamento” e “all’informazione reciproca” tra Paesi, soprattutto tra quelli vicini, anche per evitare difficoltà nelle zone di frontiera.