Buffagni: “Non è il momento per le divisioni”

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“Non è il momento per le divisioni”: l’appello all’unità, in vista dei due giorni conclusivi degli Stati generali del M5s, arriva dal viceministro dello Sviluppo economico Stefano Buffagni, che, intervistato da Repubblica, auspica la presenza di Alessandro Di Battista all’interno del nuovo direttorio.
Un organo collegiale “può avere senso in questa fase, ma non voglio che si tratti solo di show comunicativi o rendite di posizione. Qualunque scelta si faccia deve garantire l’assunzione di responsabilità e di decisioni”, afferma Buffagni, secondo cui il voto deve essere “sicuramente su Rousseau. Per me sarebbe meglio con proposte di squadre alternative”.
In merito a una sua possibile presenza, “non lo escludo, ma prima dobbiamo definire insieme obiettivi comuni. Abbiamo il Covid, fuori c’è gente comprensibilmente arrabbiata, non dobbiamo dare l’impressione di perderci dietro a cose di cui alla gente importa poco”, afferma Buffagni. Quanto a Di Battista, “lo vorrei dentro. Alessandro e tutti gli altri lo sanno da sempre. Credo sia un’esigenza di tutto il Movimento”.
Per Buffagni “va definito meglio lo spazio d’azione di Rousseau. Bisogna garantire un coordinamento al Movimento per avere le leve necessarie a potersi muovere. È giusto per tutti fare chiarezza”. “Il Movimento senza piattaforma non esiste, così come non esiste senza i suoi attivisti sul territorio. Per questo – spiega – dico che deve nascere una struttura di partito priva di costi, complessità di gestione, problemi. Siamo nati per essere semplici e francescani”.
Nell’intervista Buffagni ribadisce il no a un’alleanza strutturale con il Pd, “né con nessun altro. Anche se si volesse fare sul piano ideale, penso che finirebbe per depauperarci. E che alla fine, oggi, saremmo assorbiti dai dem. È sbagliato dal punto di vista strategico”. Tuttavia “ragionando territorio per territorio, sui contenuti, sulle esigenze che vengono dal basso, non ho preclusioni. A patto che ci facciamo valere e non molliamo le nostre battaglie e i nostri punti fermi”