Bullismo e estremismo violento, 150.000 euro per contrastarli attraverso progetti nelle scuole

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale, ha approvato due delibere finalizzate al contrato del bullismo e dell’estremismo violento.

PER SCUOLE TORNA ‘HACKATON’, RISPETTO E SICUREZZA IN RETE – Il primo progetto riguarda la nuova edizione di Hackaton ‘rispetto e sicurezza in rete, quali le soluzioni. La parola agli studenti’. La delibera contiene lo schema di convezione con l’Ufficio Scolastico regionale della Lombardia. La Regione ha messo a disposizione 60.000 euro divisi per le annualità 2019, 2020, 2021. L’obiettivo, cosi come prevede la legge regionale 1 del 2017, è quello di promuovere e sostenere interventi di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo. In particolare saranno realizzate campagne di sensibilizzazione e di informazione per gli studenti e le loro famiglie. Visto il successo dell’edizione precedente, Regione Lombardia attuerà, anche nel triennio 2019 – 2021, varie iniziative che si concluderanno con una ‘maratona’ tra squadre di studenti impegnati su un tema specifico.

PROGETTO EDUCAZIONE ALLE DIFFERENZE E CONTRASTO A ESTREMISMO – La seconda delibera, approvata di concerto con l’assessore alle Politiche per la famiglia, Genitorialità e Pari opportunità, attua, nel triennio 2019 – 2021, il progetto proposto dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia denominato ‘Educazione alle differenze nell’ottica del contrasto ad ogni forma di estremismo violento”. Con l’analoga iniziativa, che ha riscosso grande successo nel 2018, sono state create infatti 5 scuole polo (IC di Nuvolento; IIS Oriani Mazzini – Milano; Alessandro Volta – Lecco; Pesenti – Bergamo; IC Sondrio Centro), che hanno formato docenti e dirigenti scolastici sull’educazione alla cittadinanza e al rispetto delle differenze. L’obiettivo del triennio 2019 – 2021, per il quale Regione Lombardia ha stanziato 90.000 euro (30.000 ad annualità) è quello di conoscere e prevenire i fenomeni ed i processi di radicalizzazione violenta, nell’ottica anche dell’educazione alla cittadinanza e al rispetto delle differenze. E’ prevista anche l’individuazione di scuole polo anche nelle province di Como, Cremona, Lodi, Mantova, Monza e Brianza, Pavia, Varese, in modo da avere un referente in ogni provincia. Il progetto prevede anche lo sviluppo di iniziative per gli studenti, l’istituzione di reti territoriali con altre scuole, enti e istituzioni.

ASSESSORE SICUREZZA: NEL 2018 HACKATON COINVOLTI 300 STUDENTI E 24 SCUOLE – “Con Hackaton ‘Rispetto in Rete’ che abbiamo avviato e concluso nel 2018 – ha dichiarato l’assessore regionale alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia Locale – abbiamo coinvolto circa 300 studenti, 24 istituti superiori e sono stati presentati 72 progetti. Abbiamo centrato gli obiettivi e ottimizzato le esperienze e le competenze maturate nelle nostre scuole lombarde”.

LA LOMBARDIA FA SCUOLA – “La Lombardia, inoltre – ha aggiunto – è stata la prima Regione in Italia ad organizzare corsi formativi nelle scuole volti a contrastare il l’estremismo violento che comprende fenomeni come il fondamentalismo islamico. Lo scorso novembre, tra l’altro, ho preso parte alla presentazione degli esiti delle attività formative svolte da 5 scuole polo nell’ambito del progetto ‘Gli strumenti educativi nella prevenzione ad ogni forma di estremismo violento’. È stata un’esperienza che ha riscosso grande successo per cui abbiamo deciso di ripeterla”.

ASSESSORE FAMIGLIA: VICINI A STUDENTI – “Stiamo dimostrando con i fatti – ha aggiunto l’assessore regionale alle Politiche per la famiglia – quanto sia forte il nostro impegno nella prevenzione e contrasto al bullismo, anche attraverso il coinvolgimento diretto degli studenti. Il nostro obiettivo è quello di combattere da subito queste nuove forme di violenza. Abbiamo già deliberato negli scorsi mesi lo stanziamento di altri 300.000 euro per nuovi progetti, sulla linea di intervento ‘Bullout’ per la prevenzione e il contrasto di bullismo e cyberbullismo tra gli studenti”.