Buon compleanno, eterno Totò

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“Quando mi contattò la Juventus, dissi al presidente che volevo rimanere, così abbiamo deciso che sarei rimasto a vita. Quello che ho fatto nell’Udinese rimarrà nella storia del club. La verità è che in Friuli ho trovato la mia casa e non ho mai pensato di lasciare la squadra, la città e una famiglia, i Pozzo, che mi hanno adottato come un figlio.

Sono un grande tifoso del Napoli, ma quella maglietta per me sarebbe stata troppo pesante. Avevo paura di non fare ciò che invece ho fatto. Sono stato quasi sempre assente anche giocandoci contro: fargli gol era come segnare a mio fratello ed è per questo che era meglio evitare.”

Declinare la Juve e andare avanti: fatto. Una scelta di vita, di fedeltà, di famiglia. Un mix che portò Totò Di Natale nel 2010 a restare nella sua comfort zone. Perché a 32 anni aveva ancora voglia di Udinese, si sentiva a casa, aveva tutto per stare bene. La Juve può aspettare. No, la Juve può andare via per sempre. D’altronde, è grazie a Udine che ha giocato la Champions, un Mondiale e due Europei. Ha segnato a valanga e fatto segnare chiunque: dopo dodici anni in Friuli è diventato un’icona del nostro calcio.            fonte

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