Buoni pasto 2020, aumentano le tasse nelle buste paga dei lavoratori

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La Manovra approvata dal Parlamento prevede molti cambiamenti sui buoni pasto 2020: primo fra tutti l’introduzione di una tassa nascosta. Infatti, dal 1 gennaio 2020 il limite imponibile di ciascun ticket cartaceo scenderà a 4 euro (in passato ammontava a 5,29 euro); mentre per quelli elettronici aumenterà a 8 euro (in passato l’esenzione era di 7 euro). Il rischio per i lavoratori (con la riduzione delle esenzioni per i ticket cartacei), dunque, è di vedersi addebitare l’imponibile in busta paga. vediamo nel dettaglio che cosa cambierà.
Buoni pasto 2020: tutte le novità

Per i lavoratori che usufruiranno dei buoni pasto cartacei nel 2020 ci sarà una brutta sorpresa: infatti, potrebbero vedersi addebitati in busta paga maggiori trattenute fiscali e previdenziali. Tutti coloro che beneficeranno di ticket da 5,29 euro, infatti, avranno un imponibile maggiore sul quale calcolare Irpef, addizionali e contributi Inps. L’obbiettivo dello Stato è aumentare il gettito derivante da questa voce: sono previste entrate per 51 milioni di euro nel 2020. Quale soluzione possibile? le imprese dovrebbero virare dai ticket cartacei a quelli elettronici.

Innanzitutto, come spiega Repubblica, le “imprese più grandi dovranno fare nuovi accordi di welfare con i sindacati e poi contrattare i fornitori di e-ticket. Nel frattempo verseranno più tasse a meno di ridurre il valore del buono o far pagare più Irpef ai lavoratori”. In altre parole, ad essere svantaggiati saranno i lavoratori a basso reddito: per loro, infatti, non sono previsti benefici provenienti dal taglio del cuneo fiscale. Invece i lavoratori che si troveranno in una fascia di reddito compresa tra 26.600 euro e 35 mila euro potranno godere di circa 50 euro in più (ogni mese) in busta paga.