Burkina Faso, attacco in un villaggio: almeno 100 morti

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Almeno 100 vittime tra i civili nell’attacco terroristico contro un villaggio nel nord

Almeno 100 civili sono rimasti uccisi in un attacco terroristico condotto, la notte scorsa, contro un villaggio nel nord del Burkina Faso. Lo rende noto l’agenzia di stampa ufficiale Aib. Secondo quanto riporta il sito Lefaso.net, l’attacco è avvenuto nella notte a Solhan, nella provincia di Yagha, nella regione Sahel. I terroristi, riportano fonti di sicurezza, hanno anche dato fuoco alle abitazioni e al mercato.

In seguito all’attacco, il presidente Roch Kaboré ha decretato 72 ore di lutto nazionale fino a lunedì. Secondo alcune fonti il bilancio delle vittime potrebbe essere ancora più pesante. “Piego il capo in ricordo delle centinaia di vittime civili di questo barbaro attacco ed invio le mie condoglianze alle loro famiglie” ha scritto su Twitter il presidente Kaboré.

“Le forze di sicurezza e di difesa stanno lavorando per trovare e neutralizzare i responsabili di questa azione spregevole” ha poi aggiunto, esortando i cittadini a “rimanere uniti contro le forze del male”. Secondo le ricostruzioni, la strage nel villaggio di Solhan è iniziata quando un commando armato ha attaccato un posto di guardia delle milizie anti jihad chiamate i Volontari per la difesa della Patria che operano nel nord del Paese.

Secondo la ricostruzione di fonti di Radio France Internationale, dopo aver attaccato la milizia, i jihadisti hanno poi iniziato a prendere di mira i civili, uccidendo le persone e dando fuoco ad abitazioni e al mercato. Fonti locali, citate dalla Radio Omega, riferiscono che sarebbe in corso la controffensiva delle forze governative. “Continuiamo a sentire esplosioni, l’esercito sta intervenendo”, ha detto un testimone. A febbraio il vice sindaco è stato rapito e tenuto in ostaggio per tre settimane.

I Volontari per la difesa della Patria sono una milizia paramilitare creata per rispondere agli attacchi dei gruppi jihadisti che da anni seminano il terrore nelle zone rurali del Paese. Ma organizzazioni umanitarie locali, come l’Osservatorio per la dignità umana, hanno denunciato che il gruppo si comporta come “uno squadrone della morte, seminando desolazione con la scusa della lotta al terrorismo, con esecuzioni sommarie di civili, in particolare di etnia fulani”.