BUSINCO, ASSOCIAZIONI PAZIENTI A POLITICA SARDA

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VENGANO A VEDERE STATO DI ABBANDONO DELL’OSPEDALE DI RIFERIMENTO REGIONALE

Un appello all’assessore della Sanità, Mario Nieddu, e al commissario dell’Azienda ospedaliera Brotzu, Paolo Cannas, “affinché valutino le condizioni di abbandono del principale presidio oncologico della Sardegna, specialmente dopo un accorpamento che non ha portato un miglioramento dei servizi ai cittadini”: lo hanno lanciato le associazioni Socialismo Diritti e Riforme, Adiconsum Sardegna, Fidapa e Fondazione Taccia – Mai più sole contro il tumore ovarico, che questa mattina hanno incontrato i giornalisti per denunciare “ancora una volta, le difficoltà che incontrano i pazienti oncologici ed in particolare le donne affette da tumore al seno, all’endometrio e all’ovaio”.
“Abbiamo appreso con soddisfazione – hanno premesso Maria Grazia Caligaris, Giorgio Vargiu, Ida Gasperini e Maria Chiara Bergamini – che dopo due anni e mezzo è stato finalmente riaperto il punto ristoro e pazienti, familiari e operatori sanitari possono fruire di un momento di relax e gustare un cappuccino in una tazza. Più volte ne avevamo richiamato l’urgenza, più volte le assicurazioni sono state tradite. E’ tuttavia un primo importante segnale di umanizzazione della struttura giacché gli ammalati avevano dimenticato di poter scambiare un saluto con una persona davanti a un caffè e negli ultimi due anni erano stati costretti a dialogare con un distributore di merendine e bevande negli anditi dei diversi piani”. Tra le criticità segnalate dalle associazioni – che per le condizioni degli ospedali cagliaritani hanno annunciato di aver presentato un esposto alla Procura della Repubblica nelle scorse settimane – ci sono i tempi lunghi per avere l’esito degli esami diagnostici (“è inaccettabile che il risultato di una biopsia e/o di un esame istologico possa arrivare dopo più di un mese e che dalla diagnosi all’intervento al seno trascorrano diverse settimane, raggiungendo spesso 40/50 giorni”), la mancanza di punti di riferimento per i pazienti “che hanno bisogno di essere accolti, sostenuti con informazioni e supporti psicologici e sociali. C’è poi il problema delle sale operatorie, spesso inagibili, ultimamente anche per la mancanza dell’impianto di condizionamento. In chiusura, le associazioni si appellano all’assessore Nieddu e alla politica sarda: “vengano a vedere in quali condizioni si trova il Businco, riferimento regionale per i pazienti oncologici, lasciato in condizioni di abbandono inaccettabili”.