CALABRIA: ORA UNITI E CONVINTI PER LE REGIONALI

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Il voto su Rousseau dello scorso 21 novembre ha dimostrato la volontà, l’entusiasmo degli iscritti di partecipare alle Regionali in Calabria ed Emilia Romagna.

Il risultato di questa consultazione ci carica tutti di grande responsabilità: dai parlamentari ai portavoce comunali, agli attivisti, a chi crede nella politica senza compromessi.

Abbiamo dunque il dovere di affrontare queste sfide importanti in due territori per molti versi opposti: uno, l’Emilia Romagna, con un sistema pubblico che funziona – penso alla burocrazia, al ciclo dei rifiuti e ai servizi sanitari e sociali –, l’altro, la Calabria, con una gestione regionale allo sbando, ospedali cadenti e carenti di personale, risorse, posti letto, e un tessuto economico e produttivo interamente da ricostruire, da sottrarre alle logiche del favore, del bisogno e del ricatto che hanno reso fortune agli Oliverio, agli Occhiuto, ai numerosi voltagabbana saltati sul carro di Salvini e Meloni con i rispettivi cucuzzari.

Dobbiamo però essere consapevoli di ciò che ci aspetta, specie in Calabria, in cui la ‘ndrangheta muove – secondo Nicola Gratteri – il 30% dei consensi e in cui l’astensionismo tende ad aumentare perché i disastri politici del passato hanno spinto gli elettori a diffidare, rassegnarsi e mollare.

Noi del MoVimento 5 Stelle possiamo essere il riferimento affidabile dei tanti calabresi che hanno sperimentato (e subìto) la perfetta equivalenza amministrativa tra Scopelliti e Oliverio: destra e sinistra non importa, metodi, uomini e risultati sono comunque sovrapponibili, identici, con le conseguenze che viviamo in ogni casa, a partire dallo spopolamento crescente, primo dramma della nostra terra.

Allora da qui in avanti dobbiamo essere strategici, compatti, dinamici, volitivi. Dobbiamo fidarci gli uni degli altri e credere nell’alternativa, nel cambiamento che non abbiamo potuto – e aggiungo saputo – determinare alle precedenti Regionali. Dobbiamo accendere e alimentare speranze, saper ascoltare ogni voce libera e soffocata e presentarci al voto con un programma di trasformazione radicale della Calabria, iniziando dalla sempre rinviata riorganizzazione degli uffici e mettendo mano a un bilancio traballante che ha indotto la giunta di Oliverio a riparare nell’esercizio provvisorio.

Possiamo farcela, attenzione. Dipenderà molto da noi, da quanto sapremo mantenere e perseguire l’obiettivo, da quanto sapremo intanto sconfiggere lo scetticismo e il pessimismo disgreganti che hanno permesso ai soliti noti di restare incollati al potere. Sulle nostre spalle, a nostro carico.