Caldo, la Fillea Cgil lancia l’allarme per i lavoratori edili

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© Marco Merlini / Cgil Firenze 11 luglio 2016 Un anno fa, un giovane operaio edile è morto sul lavoro, stroncato dal caldo in un cantiere di Firenze. Da allora la Fillea Cgil, gli Rlst (rappresentanti territoriali dei lavoratori per la sicurezza) e gli altri sindacati hanno iniziato un'intensa mobilitazione, che ha coinvolto gli ordini professionali, le istituzioni e le ditte impegnate nei cantieri della città. Questa lunga battaglia ha portato, all'inizio di luglio, all'emanazione da parte della Asl Toscana Centro di una serie di dettagliate linee guida per salvaguardare la salute dei lavoratori nelle giornate particolarmente afose. Si tratta di una sequenza di semplici accorgimenti, ma rappresentano tuttora l'esperienza più avanzata a livello nazionale su un fronte troppo spesso sottovalutato, e possono salvare la vita di molti operai. Nella foto il cantiere “Regione” - Linea 2 Tramvia Firenze (Pausa programmata)

Caldo, la Fillea Cgil Firenze lancia l’allarme per i lavoratori edili: “Nei cantieri vengono fatte rispettare le norme di prevenzione prescritte?”

Un terribile caldo sta investendo l’Italia ed in particolare il territorio di Firenze. Questa non è più una notizia, sono giorni che se ne parla e che gli organi d’informazione narrano del riscaldamento globale e delle diverse situazioni di rischio per la salute che questo caldo sta generando. Tutti sono indaffarati a parlare del rischio per gli anziani, per i bambini nei centri estivi, per i villeggianti, per i cani e per i gatti. Tutto vero e tutto sacrosanto.
“Noi vogliamo cantare fuori dal coro. Noi vorremmo che si parlasse dell’enorme rischio da temperature elevate nei cantieri edili che quotidianamente corrono i lavoratori e le lavoratrici in essi impegnati – dice Marco Carletti, segretario generale Fillea Cgil Firenze -. Vorremmo che si parlasse di cosa significa lavorare a 40 gradi all’ombra nei cantieri per i lavori stradali, mentre si stende l’asfalto, mentre si isola un tetto, mentre si esegue un getto di calcestruzzo, mentre si monta un ponteggio. Ci piacerebbe che si parlasse qualche volta dei lavoratori edili e le loro condizioni, soprattutto se e quando le aziende non adottano le linee di indirizzo predisposte dal Dipartimento di prevenzione e igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro. A Firenze nei cantieri stradali, nell’A1, nella Fi-Pi-Li, nei cantieri per la stesura dell’asfalto, sono stati predisposti idonei luoghi freschi, quali zone ombreggiate o ombrelloni di cantiere? Sono stati organizzate le soste di 10 minuti ogni ora? Sono previsti turni di rotazione per gli esposti al rischio? I lavoratori edili di Firenze dispongono di acqua fresca con aggiunta di sali minerali? Tutto ciò significa adottare le idonee misure di prevenzione e protezione dal colpo di calore per chi lavora al sole come gli edili”.
Aggiunge Carletti: “Chi effettua i controlli nei cantieri sulla corretta applicazione delle linee di indirizzo? Ci piacerebbe che tutti gli organismi di controllo e ispettivi in queste ore fossero impegnati ad evitare che i lavoratori dei cantieri edili possano sentirsi male a causa dell’eventuale mancato rispetto delle norme, da parte delle imprese, sulle alte temperature stagionali nei cantieri, nelle committenze sia pubbliche che private”.