Calenda apre a tutti

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Carlo Calenda è quotidiano e ubiquo: ieri – dall’alto del 2% che gli accredita l’ultimo sondaggio di Pagnoncelli – ha dettato la linea alla politica italiana da tre giornali diversi,

Contemporaneamente: la Stampa, Il Giornale e La Nazione. Sono le interviste numero 9, 10 e 11 negli ultimi 20 giorni, e solo sulla carta stampata. L’aspetto più affascinante è che in ognuna delle tre interviste, Calenda dice una cosa diversa. Col Giornale sostiene “mai con Conte”, alla Nazione dichiara “mai con i populisti”, alla Stampa assicura che “si può collaborare con la parte buona dei Cinque Stelle, quella governista” (quindi Conte). Le sue formule alchemiche sul centrosinistra prossimo venturo si alternano come l’alba e il crepuscolo, non si fa in tempo a stargli dietro.

Venerdì su Repubblica teorizzava una coalizione Draghi forever da Bersani a Giorgetti (dentro un pezzo di Lega). Ieri, invece, sulla Stampa ha disegnato una coalizione altrettanto volenterosa, ma aperta persino agli odiati grillini, almeno quelli più carucci (dentro un pezzo di M5S). Chissà che succede domani: di questo passo, entro una settimana, Calenda aprirà anche all’ala riformista di Forza Nuova.