Calenda boccia la Raggi: “E’ la persona più impreparata che abbia incontrato”

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Roma  – A mali estremi, estremi rimedi. Carlo Calenda propone una terapia d’urto per la Capitale, gettata nel caos totale dalla scellerata amministrazione grillina. “Roma? Penso che vada commissariata. Ci manca solo un’altra campagna elettorale in mezzo ai rifiuti e agli autobus fermi. Credo che sia disdicevole pensare di dare poteri e soldi alla Raggi. Dobbiamo invece dare poteri straordinari a un commissario, sostenuto da tutte le forze politiche, che per almeno per il prossimo anno e mezzo cominci a mettere a posto le cose”. E’ la ricetta dell’europarlamentare di Siamo Europei, ospite di Lavori in corso, su Radio Radio.

“Virginia Raggi è la persona più impreparata che abbia mai incontrato”

“Dico la verità: Virginia Raggi è la persona più impreparata che abbia mai incontrato. E in politica qualcuno di preparato si incontra pure. Io mi rifiuto di dare i soldi a lei. Intendiamoci: nessuno può accusare la Raggi di essere all’origine dei mali di Roma. Quello che le si può dire è che li ha peggiorati”, aggiunge Calenda. “Ma io, signori, ho avuto a che fare con lei sul tavolo Roma: non si ricordava come era costruito il bilancio. Quel tavolo non volevo neppure farlo, me lo chiesero i sindacati perché la situazione era drammatica – rivela – Quando riunii tutte le grandi aziende romane per sapere cosa volessero fare, non andai a un Consiglio dei ministri proprio per questo incontro. E la Raggi non si presentò dicendo che era un incontro tecnico e mandò un assessore, perché lei era troppo importante per essere presente“, è l’attacco dell’ex dirigente del Pd. “Questa cosa per cui la politica pensa di non dover essere gestione e gestione è una follia, perché la politica, se non gestisce, non serve a nulla”, spiega Calenda. “Puoi avere le migliori idee e le migliori visioni, ma poi non combini assolutamente niente se non sai gestire. Il caso Ilva è figlio di questa roba qua, perché nessuno si legge un piffero. Nessuno si guarda una carta“, è la stoccata finale, stavolta al governo giallofucsia.

Adolfo Spezzaferro