CALENDA: DA ACCUSATORE AD ACCUSATO. DA SUA VITA PERSONALE E PROFESSIONALE “QUADRO INQUIETANTE”

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CODACONS RISPONDE PUNTO PER PUNTO ALL’EX MINISTRO E LO PORTA SUL BANCO DEGLI IMPUTATI

DOVRA’ DARE SPIEGAZIONI AI CITTADINI SUL SUO FALLIMENTARE OPERATO

Il sig. Carlo Calenda ha pubblicato un video su Twitter per attaccare il Codacons. Gli esprimiamo i nostri ringraziamenti come facemmo con Fedez, con la differenza che mentre gli attacchi diffamatori del rapper ci hanno regalato milioni di contatti – cosa utilissima per farci conoscere ancora di più – l’attacco del povero Calenda, piccolo e isolato politico messo ai margini dei veri partiti, non è servito a granché, in quanto lo stesso ha un seguito davvero irrilevante, come certificato da tutti i sondaggi politici.

La nostra replica alle sue domande è finalizzata unicamente a spiegare al “ministro dei fallimenti” come e perché si beccherà per il suo video una seconda querela (dopo quella per aver sposato le fandonie di Fedez cui evidentemente Calenda aspira, forse per ottenere dal rapper un inno per il proprio mini-partitino….).

Prima di rispondere a Calenda, tuttavia, vogliamo porgli alcune domande:

come mai è stato definito il peggior ministro della storia della Repubblica Italiana?
Come mai i bilanci dell’Interporto di Nola dagli anni 2008 al 2013, di cui egli è stato Direttore generale negli stessi anni, non sembrano reperibili né sul sito della società, né altrove sul web?
Ciò può dipendere dal fatto che durante la gestione di Calenda, secondo quanto riportato dagli organi di stampa, il risultato dell’Interporto è stato così fallimentare che nel 2012 la società ha registrato una perdita addirittura di 5.529.017 euro?
Crede Calenda che questa possa essere una mancanza di trasparenza verso i cittadini?
come giustifica Calenda la fortissima critica al suo operato avanzata dall’Avvocatura dello Stato che, sulla gara per l’Ilva, ritenne di individuare un profilo di illegittimità nella condotta del Ministero dello sviluppo economico, all’epoca presieduto proprio da Calenda, per non aver consentito il rilancio di un altro concorrente (ACCIAITALIA) rispetto alla sua offerta iniziale?
Perché Calenda non informa i cittadini che l’avvocatura dello Stato descrisse testualmente l’operato del Mise da lui guidato: “un eccesso di potere sotto il profilo del non corretto perseguimento del fine pubblico e dello sviamento“?
Corrisponde al vero la notizia secondo cui Carlo Calenda il 7 dicembre del 2011 ha minacciato al telefono la redazione di un giornale per aver pubblicato la notizia che la società ferroviaria Ntv non era all’epoca in possesso di un indispensabile certificato antimafia?
Forse Calenda ritiene che i principi della legalità e la lotta alla mafia non siano importanti nel nostro paese, al punto da minacciare i giornalisti che osano fare le pulci su tali aspetti?
È vero che nel periodo in cui Calenda fu coordinatore di Italia Futura si registrò uno scandalo relativo ai finanziamenti e alle correnti all’interno del movimento, al punto che anche stavolta i giornalisti che osarono indagare vennero minacciati di querela?
Come mai Calenda nel 2018 lasciò ben 162 tavoli di crisi aziendale aperti al ministero dello Sviluppo Economico, con 180mila lavoratori abbandonati a se stessi?
Perché durante il dicastero di Calenda i dati sui posti di lavoro a rischio sono aumentati del +37%?
Come spiega i Calenda i suoi clamorosi fallimenti sui dossier Almaviva, Fincantieri, Alitalia, Ilva, IIA, Mercatone Uno, Blutec, K-Flex?
Quali consigli finanziari ha dato Calenda al proprio padre e ai propri parenti incappati nella truffa del “Madoff dei Parioli”? Può un ministro che non sembra essere riuscito a tutelare le finanze dei propri genitori tutelare le tasche degli italiani?
come mai Calenda all’interno del suo piccolo partito “Azione” ha affidato il programma per la sanità ad un soggetto, Walter Ricciardi, costretto a dimettersi dall’Istituto Superiore di Sanità dopo che Codacons e Le Iene hanno smascherato i conflitti di interesse dello stesso con le case farmaceutiche?
In ragione di tale scelta è possibile pensare che Calenda è attento ai conflitti di interesse degli altri, ma occulta con attenzione quelli che riguardano se stesso e il suo piccolo partito?
come mai Calenda, in qualità di ministro, ha sottratto indebitamente per un anno alle associazioni dei consumatori i fondi delle multe Antitrust – unici fondi pubblici che però non vanno alle associazioni ma a progetti di cordate di organizzazioni, cosi come prevede la legge stessa – negando i diritti a milioni di cittadini e calpestando il Parlamento che aveva legiferato sugli stessi fondi?
come mai Calenda non sapeva e non sa che i bilanci delle associazioni sono tutti depositati nei suoi ex uffici al ministero?
come mai Calenda ha inguaiato l’Ilva di Taranto e migliaia di tarantini con la sua sventurata gestione della vertenza?
e come mai sempre lui ha sottratto agli italiani con la sua sventurata gestione della crisi Alitalia miliardi di euro e non se ne vergogna nemmeno un po’, al punto da pensare che qualche sprovveduto possa votarlo alle prossime elezioni?

Ma ora veniamo alle risposte alle domande poste da Calenda:

il nostro ineffabile Calenda non sa che proprio il Codacons ha sempre chiesto indagini e chiarezza sulle associazioni dei consumatori del Cncu, e ha addirittura fatto cancellare alcune organizzazioni sia dall’elenco del Cncu, sia da quello delle associazioni ambientaliste, con sentenze che hanno accertato che moltissimi di questi enti non avevano titolo per stare in quei registri o che addirittura alcuni avevano sottratto indebitamente 800.000 euro di contributi per l’editoria e, solo grazie alla nostra azione legale, hanno dovuto restituirli. E non sa nemmeno che abbiamo fatto restituire alle Regioni italiane 10 milioni di euro incassati per combattere la ludopatia, erogati secondo procedure illegali. Potremmo andare ancora aventi ed essere anche più precisi quando il solerte controllore vorrà chiederci le sentenze del Tar e Cds ottenute dal Codacons. Quindi ben vengano interrogazioni e controlli anche se si dovesse scoprire che il sig. Calenda, nel non saper fare il ministro, si è fatto soffiare sotto il naso fondi non dovuti e nemmeno ha mosso un dito per impedirlo.
la sua sommarietà nell’analisi poco attenta del Codacons purtroppo ci costringerà ad una nuova querela nei suoi confronti oltre quella già presentata per aver Calenda fatte proprie le fandonie di un rapper che sfrutta l’immagine del figlio di 2 anni per far soldi (Calenda potrebbe presentare una interrogazione su questo?).
dovremo querelare Calenda perché continua ad affermare che il Codacons percepisce fondi pubblici ma non ci spiega quali, e anche in questo dovrebbe essere più preciso e dire che non è l’associazione a prendere fondi pubblici, ma tutte le associazioni per legge avviano e realizzano progetti sociali per i cittadini.
dovremo querelarlo per avere insinuato – mentre poteva facilmente verificarlo – che gli avvocati del Codacons prendono soldi per le cause che fanno per l’associazione. Assicuriamo il sig. Calenda che gli avvocati del Codacons non hanno preso un euro per denunciarlo alla Procura della Repubblica per abuso di atti di ufficio per aver egli sottratto quei fondi dalla loro finalità istituzionale danneggiando milioni di cittadini. E siamo così onorati che anche i supremi giudici abbiano affermato che il Codacons non fa cause per se stesso ma sempre e solo nell’interesse dei cittadini al punto da meritare anche di fruire del patrocinio a spese dello Stato (Ordinanza Cds n. 2784/2020). Quanto poi alla ossessione del sig. Calenda per gli avvocati che lavorano come volontari per l’associazione, nell’attesa che il solerte ex ministro inventi il lavoro gratuito possiamo tranquillizzarlo: il Codacons ha svolto e svolge una missione importantissima che è quella di calmierare i costi di accesso ai tribunali e agevolare l’accesso dei cittadini meno abbienti e indifesi alla costosa giustizia, sicchè attraverso il metodo delle convenzioni di quota lite consente al cittadino di non pagare un euro per accedere ai tribunali con l’impegno a dare poi una parte di quanto recuperato col giudizio, nel rispetto dei principi fissati dalla Corte di Cassazione e del Consiglio Nazionale Forense. Con questo metodo Codacons è riuscito a dare giustizia a decine di migliaia di precari della scuola (oltre 2000 cause per indennizzo o stabilizzazione vinte in tutta Italia) a migliaia di giovani specializzandi medici, a decine di migliaia di vittime di crac finanziari, a migliaia di vittime di malasanità, a migliaia di vittime di vessazioni e prepotenze di ogni genere, così per le vittime del naufragio della Costa Concordia, per i parenti dei cittadini morti a causa dell’inquinamento dell’Ilva, e nei prossimi mesi, ci auguriamo, per le migliaia di vittime nelle Rsa di tutta Italia. E così facendo la nostra associazione si è guadagnata un giudizio lusinghiero e di cui andiamo fieri dalla Corte di Cassazione che ha riconosciuto alla nostra associazione il compito di “spianare la strada, tramite il superamento degli ostacoli di ogni genere di cui tale strada potrebbe essere disseminata, ove ad agire fosse il singolo: non ultimo quello insito nelle remore del cittadino isolato ad affrontare costose controversie per somme relativamente modeste, nei confronti di avversari agguerriti.”(Cass. n.17351/11). Ma pretendere che il sig. Calenda sappia queste cose sarebbe davvero troppo!!! Lui nemmeno si ricorda che quando era ministro, consapevole delle difficoltà della gente più fragile, presentò una proposta di legge proprio per le associazioni diretta ad esonerare le onlus dal pagamento dell’odioso balzello del CU, ma forse lo fecce costretto e quindi preferisce dimenticarlo….
lo dovremo querelare perché cerca di accreditare una nostra struttura non democratica laddove nessuna associazione come il Codacons osserva la legalità e le regole democratiche. Certo più che nel suo partitino in cui solo lui sembra decidere tutto e dove prende i fondi per la propria attività. Ce lo manda un bilancio del suo partito sig. Calenda? Alle nostre assemblee regionali che precedono l’assemblea nazionale per le elezioni dei delegati partecipano centinaia di cittadini, sicché è davvero da ignoranti fingere di non saperlo. E diciamo anche che la nostra dirigenza si compone di 5 presidenti nazionali e 7 vicepresidenti nazionali, di un segretario generale e di tanti responsabili dei vari dipartimenti. Calenda evidentemente confonde il nome ricorrente del fondatore e presidente Rienzi con il potere assoluto, non capendo che il portavoce di forte personalità …vivaddio…sembra l’unico dirigente, ma non lo è.
lo dovremo querelare perché sull’accordo con Mps poteva semplicemente andarsi a leggere la rettifica inviata al Fatto Quotidiano e pubblicata sul web (vedi link ) dove tutto è trasparente e spiegato perfettamente, ivi compreso l’onorario pagato all’avv Rienzi come parte citata personalmente e con intento estorsivo e violento da Mps in un giudizio di risarcimento da 30 milioni di euro che ha richiesto una difesa di 10 avvocati e periti, che sono anche stati sottopagati con quel modesto compenso complessivo di euro 291mila. Vedrà con i suoi occhi il sig. Calenda quanto gli costerà doversi difendere con bravi avvocati e periti dalle nostre querele e citazioni in giudizio, e poi ci saprà dire.
lo dovremo querelare per le insinuazioni sui rapporti del Codacons con le aziende in generale e in particolare con Autostrade per l’Italia. Tale società e il bravissimo Ing. Castellucci hanno inventato la Consulta per la sicurezza stradale, una struttura di tutti gli stakeholder che hanno voce sul delicato tema della sicurezza e che è riuscita a introdurre il Tutor sulle autostrade italiane, portando al dimezzamento di incidenti e morti sulle strade, e a lui siamo molto grati. Né ci sentiamo di condannare alcuno prima della sentenza definitiva (l’assoluzione di Castellucci dalla vicenda di Benevento è sfuggita al Calenda ma di questa maliziosa omissione dovrebbe avere querela non da noi, quindi facciamo finta di non essercene accorti).
lo dovremo querelare perché non abbiamo rapporti economici con Autostrade per l’Italia ma realizziamo progetti per tante aziende attraverso il ns ente commerciale notificato al Mise (nel rispetto delle prescrizioni contenute nell’art. 137, comma 3 del Codice del Consumo, dell’art.3, comma 2, lett. g), del DM n.260/2012, e della Circolare prot. n° 0038226 del 5 marzo 2013 del Ministero dello Sviluppo Economico, Dipartimento per l’impresa e l’internazionalizzazione Direzione Generale per il Mercato, la Concorrenza, il Consumatore, la Vigilanza e la Normativa Tecnica, Divisione XI – Politiche normative per i consumatori) e anche da lui stesso quando, forse senza nemmeno rendersene conto, occupava indegnamente quella poltrona al Ministero come fosse cosa sua ….
dovremo querelarlo per aver insinuato che siamo stati benevoli verso i responsabili (peraltro ancora non accertati) del crollo del ponte Morandi. Se avesse cercato sul web in meno di un secondo si sarebbe accorto che il Codacons è l’unica associazione ammessa come parte civile in quel processo penale. Quindi o Calenda non sa leggere, o ha voluto omettere questa informazione con l’intento evidente di diffamare il Codacons.
quanto alla ripresa delle fandonie di un rapper ignorante su una inesistente raccolta fondi del Codacons per la sanità italiana, lo abbiamo già querelato quindi lo rinviamo per la risposta alla querela nei suoi confronti, che forse non ha saputo leggere in quanto troppo tecnica per lui….
per quanto riguarda il servizio di assistenza psicologica, questo è realizzato da bravissime psicologhe che collaborano con l’associazione, psicologhe di cui Calenda, nel suo video, ha messo in dubbio la professionalità e le capacità, e anche per questo sarà querelato, forse dalle stesse psicologhe.
per i costi dei servizi telefonici, se Calenda vorrà farsi carico di rispondere alle migliaia di richieste telefoniche dei cittadini e lo farà gratis, gli saremo grati in eterno. Il Codacons ha realizzato un servizio telefonico di assistenza ai consumatori, che purtroppo ha dei costi che non possono essere affrontati unicamente dall’associazione, non godendo la stessa di alcun fondo.
un ultimo accenno alla bassa credibilità del Codacons, il finale del suo fuoco d’artificio fatto con i fiammiferi bagnati: siamo l’unica associazione che interloquisce con i Ministeri, con la Guardia di Finanza, con l’Aifa, con la Presidenza del Consiglio, l’unica associazione ammessa dall’Antitrust al procedimento sulla fusione Ubi-Intesa, e unica associazione che viene amata e rispettata da un milione e mezzo di lettori della propria newsletter, e che nel periodo dell’emergenza Covid ha realizzato centinaia di azioni a favore dei cittadini proprio come era scritto sul sito (vedi link ) e che in un anno ha avuto 9.665 citazioni sulla stampa e nel periodo del Covid circa 3.000 citazioni e il ringraziamento esplicito di presidenti di Regione e altre altissime autorità, e ad aver ricevuto le seguenti parole dal Sommo Pontefice, Papa Francesco, che “esprime il suo vivo compiacimento per tale gesto di solidarieta’ che sollecita ogni uomo di buona volonta’ a riflettere e a impegnarsi attivamente affinche’ nessuno, a immagine del buon Samaritano, sia estraneo e distante nei confronti di coloro che si trovano ad affrontare momenti di difficolta’ e di bisogno”.
et de hoc satis e speriamo di non veder mai seduto in Parlamento a infangare una importante istituzione un individuo come questo Carletto Calenda che, alla luce dei suoi innegabili fallimenti e della smania di diffamare, ha una credibilità non bassa, ma sotto lo zero.
amen!!