“Campania, il nome si decide insieme, non firmeremo le scelte di Pd e M5s”

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«Lo diciamo al Pd e all’M5s: non staremo a ratificare le scelte degli altri, vogliamo essere protagonisti e discuterne», avverte Gennaro Migliore, parlamentare di Italia Viva riferendosi alle scelte che il suo partito farà per le Regionali. «Dobbiamo decidere ancora il percorso in Campania, Liguria e Marche».

Onorevole, c’è stata un’apertura dei grillini che propongono il ministro Costa.
«Ci sono stati degli scongelamenti, da parte dell’M5s che non va trattato con sufficienza e supponenza come ho visto fare da qualche esponente del Pd. Si apra invece una discussione su impegni e profili che ci porteranno alle elezioni. Con il Pd che non stia sul piedistallo, ma si sieda al tavolo e metta al centro degli interessi la regione Campania su tre punti».

Quali?
«Anzitutto un governo realmente efficiente per risolvere i problemi cittadini; secondo: riconoscere ad ogni interlocutore il diritto di scelte programmatiche e, infine, trovare la strategia vincente che impedisca la vittoria della destra. Con un’alleanza vera perché non ha senso fare un patto tanto per farlo e dagli elettori arriverebbero i giudizi più severi. Si mettano in fila, invece, le scelte di una coalizione e un programma che la rappresenti al meglio. Noi di Italia Viva metteremo sicuramente la nostra lista e le nostre idee che ci interessano più di ogni altra cosa. Questo per rispondere a chi ci accusa di pensare solo alle poltrone».

A cosa si riferisce quando chiede il diritto di interlocuzione?
«Assurdo continuare a credere in una strategia leaderistica. Anzitutto ciascuno degli attori politici sul territorio si ponga le tre questioni che dicevo prima. Uso una metafora calcistica: in questo momento vedo qualcuno un po’ troppo fermo sulle gambe mentre bisognerebbe iniziare a giocare».

Siamo all’inizio: i grillini propongono Costa, il Pd invece De Luca. Crede si arrivi a un terzo nome per allargare la coalizione sul modello Ruotolo?
«Per me Ruotolo non è un modello né per le elezioni regionali, né per le comunali ma è un impegno molto più rilevante perché vogliamo si rafforzi la maggioranza in Senato. Quel modello è un’elezione nazionale e non c’entrano altri tipi di ragionamento».

Non svicoli: occorre pensare al nome di un candidato. Cosa pensa dei due messi in campo?
«Non voglio fare lo spettatore a bordo campo, questo è certo. Di uno sono un estimatore da anni perché è un amministratore di grande valore, dell’altro sono un sostenitore del governo in cui siede con la delega all’Ambiente. Sulle persone nulla da dire. Ma non entriamo in questo schema in cui noi di Iv veniamo chiamati solo per dare un giudizio finale: occorre invece aprire un tavolo politico per capire come vogliamo navigare. Una discussione da fare non sui giornali, ma in maniera approfondita in cui ci sia un coinvolgimento più intenso e senza pregiudiziali perché ci sono troppi riflessi condizionati che fanno male. E noi teniamo al nostro profilo autonomo».

Italia Viva in Campania sembra divisa tra chi non è un fan della ricandidatura del governatore uscente e chi invece è di stretta fede deluchiana. Non è un paradosso?
«Non abbiamo mai detto di voler interrompere l’amministrazione De Luca, né abbiamo ipotizzato di andare all’opposizione ma serve guardare al futuro. Noi siamo una forza che vuole far valere alcuni principi e quella cultura riformista da sostenere con il sorriso sulle labbra. Non siamo contro nessuno, ma sappiamo dove vogliamo andare: il nostro obiettivo è un programma serio e condiviso ed impedire che vinca la destra in questa regione. Voglio ricordare come proprio il governo Renzi ha dato i maggiori finanziamenti alla Campania. Una regione che ha bisogno di un piano per l’occupazione e per gli investimenti e una maggiore determinazione sui temi ambientali. Temi che si tengono assieme».

Intanto voi renziani state creando più di un grattacapo al Pd: in Puglia e in Veneto andate per conto proprio mentre in Toscana con i democrat. Quale sarà la scelta delle altre tre regioni, a cominciare dalla Campania?
«Siamo stati sempre alla ricerca di una coalizione larga. Anche in Puglia. Ma lì facendo solo le primarie del Pd ci hanno estromesso da qualsiasi ragionamento. Proprio nella regione dove abbiamo fatto fortissime critiche al lavoro dell’uscente Emiliano. Decideremo luogo per luogo ma in base alle minime regole di convivenza. Se vai dritto come un carro armato, non c’è spazio per costruire relazioni. Questo lo voglio dire al Pd ed ai grillini: non staremo mai a ratificare le scelte degli altri, ma vogliamo essere protagonisti delle decisioni. E questo vale per tutti».