#CANTINAITALIA, PIÙ GIACENZE DI VINO RISPETTO AL 2018

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CRESCITA SIGNIFICATIVA, PER TALE MOTIVO OCCORRERÀ MAGGIOR IMPEGNO DALLA PARTE COMMERCIALE E PROMOZIONALE

La vendemmia è in pieno svolgimento e le cantine italiane sono pronte ad accogliere i 46 milioni di ettolitri che entreranno nelle prossime settimane: occorre però considerare le scorte già presenti nelle cantine. In base ai dati aggiornati al 15 settembre 2019 del Registro Telematico dell’#Icqrf (Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari), le scorte negli stabilimenti enologici italiani ammontano a oltre 38 milioni di ettolitri di vino e circa 3,4 milioni di quintali di mosti. Circa il 59% del #vino in #Italia è fisicamente detenuto nelle regioni del #Nord e in #Veneto è presente un quarto del vino nazionale: le sole province di #Verona e #Treviso detengono il 19% del vino nazionale, mentre #Centro e #Sud detengono il 16% ciascuno e le Isole il 7%. Oltre il 51% del vino detenuto è a Denominazione d’origine, con prevalenza del rosso (circa 59%) e il 25,2% del vino è Igp, anche qui con prevalenza del rosso (oltre il 59%), mentre i vini varietali detenuti costituiscono appena l’1,7% del totale: il restante 22% circa è costituito da vini da tavola e quelli derivanti da agricoltura biologica rappresentano circa il 6% del totale detenuto. Per ciò che concerne la mia #Umbria, i vini #Dop presenti sono oltre 217mila hl, mentre #Igp oltre 168 mila ettolitri e i vini varietali oltre 38mila ettolitri, per un totale di 424mila hl. Per quanto riguarda la giacenza dei vini in Umbria, invece, abbiamo i Dop con 217mila hl, altri vini con oltre 168mila hl e i vini varietali con 36mila hl circa. Come per il vino, la gran parte dei mosti italiani è detenuto nelle regioni del nord (55 per cento), anche se la prima regione detentrice di mosti è la #Puglia (26 per cento) e a seguire l’#EmiliaRomagna (25%). In Umbria, agli oltre 6mila ettolitri di mosti si aggiungono gli oltre 3,5mila hl di vino nuovo ancora in fermentazione. I dati ci indicano quindi che vi è una crescita significativa del prodotto imbottigliato e i produttori segnalano qualche timore: occorrono pertanto maggiori sforzi per rafforzare il lato commerciale e promozionale, in modo che non si venga a creare un calo delle quotazioni dei vini.