CAPITALE, LEZIONI DI ARABO? NON È IL CASO DI INSERIRLI NELLE SCUOLE DELL’OBBLIGO

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E’ discutibile la scelta presa da una scuola della Capitale, l’Istituto Comprensivo Statale ‘Nando Martinelli’ che ospita l’infanzia, la primaria e le medie, di inserire lezioni di lingua araba. Ci sembra un fatto positivo che già dalla scuola dell’infanzia i bambini familiarizzino con altre lingue, oltre l’italiano. Ma pensiamo sia giusto farlo nei confronti delle lingue occidentali, inglese e spagnolo prime fra tutte, insieme a francese e tedesco. Per l’arabo o il cinese arriverà il tempo delle scuole di specializzazione o dell’Università, non ci sembra quindi il caso di inserirli nella scuola dell’obbligo. Sulla vicenda ho presentato un’interrogazione al ministro dell’Istruzione Fioramonti. Va poi detto che non si è sereni nell’esprimere un giudizio sulle tali scelte dei dirigenti scolastici anche a causa del clima generale in cui ci si trova catapultati con proposte di rimozione dei crocifissi, divieto di realizzazione di presepi o loro trasformazione in ‘villaggi globali’. E ancora, l’imposizione di menù etnici, l’abrogazione della carne di maiale dai tortellini e altre castronerie autolesionistiche, tanto per demolire l’identità culturale italiana ed europea a vantaggio di abitudini e stili distanti anni luce dalla nostra civiltà ed espressione di quel mondo islamico così bello da contemplare ma assolutamente distante dalla concezione occidentale della persona e della società.

Fabio Rampelli