Capodanno: 300 mln di avanzi sulle tavole degli italiani

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Oltre trecento milioni di avanzi sono rimasti sulle tavole imbandite per le feste di fine anno, in calo del 40% rispetto allo scorso anno, che vengono comunque riciclati in cucina nelle case dove gli italiani sono costretti dal lockdown. E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare una crescente sensibilità verso il taglio degli sprechi per motivi economici, etici ed ambientali ma anche la tendenza ad occupare il tempo libero ai fornelli, con le limitazioni dovute alla zona rossa.

Quasi otto italiani si dieci (78%) portano a tavola gli avanzi delle feste, un altro 10% che ha messo tutto in freezer per utilizzarlo nelle prossime settimane, solo nell’11% delle famiglie non ha avanzato niente, l’1% ha donato in beneficenza, mentre – sottolinea la Coldiretti – nessuno dichiara di buttare i resti nel bidone, con il Capodanno 2020 che si classifica come il primo con sprechi azzerati.

Continua dunque il tour de force in cucina con polpette o polpettoni a base di carne o tartare di pesce che sono una ottima soluzione per recuperare il cibo del giorno prima, ma anche le frittate possono dare – continua la Coldiretti – un gusto nuovo ai piatti di verdura o di pasta, senza dimenticare la ratatouille. La frutta secca in più può essere facilmente caramellata per diventare un ottimo “torrone” mentre con quella fresca si ottengono pasticciate, marmellate o macedonie. E per dare un nuovo sapore ai dolci più tradizionali, come il pandoro o il panettone, si ricorre spesso alla farcitura con creme.

Per il cenone di fine anno gli italiani hanno speso un importo di 1,7 miliardi di euro per i cibi e le bevande, con un calo del 32% rispetto allo scorso anno a causa principalmente della chiusura di ristoranti, trattorie, pizzerie, pub e agriturismi per l’emergenza Covid ma anche delle ridotte disponibilità economiche delle famiglie colpite dalla crisi economica legata alla pandemia, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’. A causa delle limitazioni a tavola si sono seduti in media meno di 4 persone (3,7) contro le 9 dello scorso anno. Una scelta obbligata dall’istituzione della zona rossa in tutto il Paese, con la possibilità pero’ di ospitare al massimo due persone non conviventi, oltre a minori sotto i 14 anni. Per compensare l’assenza delle grandi tavolate del passato gli italiani – conclude la Coldiretti – si sono sfogati soprattutto in cucina, con il 90% che ha preparato il cenone, a fronte di un 10% che lo ha ordinato con l’asporto o consegna a domicilio.