CAPORALATO, M5S: PROPOSTA SU SALARIO MINIMO CI TROVA D’ACCORDO

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“Centottantamila schiavi di caporali senza scrupoli nelle campagne del Nord come al Sud. Sono numeri importanti quelli emersi nel V Rapporto Agromafie e caporalato dell’Osservatorio Placido Rizzotto della Flai-Cgil, che necessitano uno sforzo ulteriore per contrastare un fenomeno diffuso nel nostro Paese, soprattutto in questa fase difficile con una emergenza sanitaria in atto, che impone misure stringenti in tema di sicurezza sul lavoro, anche per contenere la diffusione dei contagi”. Lo affermano, in una nota, i senatori del MoVimento 5 Stelle, Antonella Campagna e Iunio Valerio Romano, componenti della commissione Lavoro di Palazzo Madama.

“Se da un lato potenziare le attività di vigilanza e controllo lungo la filiera, punendo con sanzioni aspre chi sfrutta e impiega a basso costo manodopera nei campi, è certamente necessario per contrastare mafie e caporali e tutelare i consumatori, dall’altro riteniamo, certamente, in linea con le posizioni, da sempre, espresse dal MoVimento 5 Stelle, la proposta della Flai-Cgil di prevedere un salario minimo non solo a garanzia delle maestranze impiegate nei campi, ma anche per soddisfare il giusto reddito dei datori di lavoro”.

“Alla luce di questa proposta – concludono – auspichiamo che in Italia si possa inaugurare una nuova fase, nella storia delle relazioni industriali, con la previsione di un salario minimo per tutti i settori produttivi così da assicurare diritti, tutele e il giusto compenso ai lavoratori, anche nell’ottica di contrastare pratiche scorrette e sleali che alterano la libera concorrenza nel mercato e tutelare gli imprenditori onesti”.