CARCERI, «METTERE MANO A SOVRAFFOLLAMENTO E RIORGANIZZAZIONE»

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Da tempo oramai la FNS CISL Sicilia ha denunciato agli organi Superiori e alle Istituzione della grave emergenza in cui versano gli Istituti Siciliani, ma il grido d’allarme molto spesso è caduto nel vuoto e oggi quello che paventavamo presso l’Istituto di Trapani purtroppo è accaduto.

La FNS CISL Sicilia da tempo denuncia la grave situazione che c’è presso la struttura, proclamando unitamente alle altre OO.SS. lo stato di agitazione del personale e addirittura con l’indicazione di non andare a consumare il pranzo e la cena presso la Mensa di Servizio, al fine di attenzionare gli Organi preposti che la situazione è davvero difficile da sopportare.

La situazione in Sicilia è estremamente difficile e complessa, una delle regioni dove le presenze detenuti rendono il sistema penitenziario isolano tra i principali d’Italia; sono presenti nei nostri penitenziari circa 6600 detenuti (circa 250 in più al massimo dei posti tollerabili) dei 60.000 a livello nazionale, che a differenza di altre realtà vedono almeno il 65% di questi già condannati definitivi e tra questi un numero molto importante di reclusi ad elevato indice di pericolosità sociale.

Infatti il detenuto in questione era già evaso da un altro Istituto quello di Civitavecchia, un recidivo che ha colto l’occasione per sfuggire alla sorveglianza del “SOLO” collega preposto a tale servizio che nel contempo doveva assicurare anche la sorveglianza agli altri detenuti, una situazione per la FNS CISL Sicilia inconcepibile, insostenibile, ma che nella nostra Regione purtroppo è di normale gestione.

Per la FNS CISL Sicilia è arrivato il momento di affrontare seriamente il problema del sovraffollamento, della carenza di personale, e di avere fondi economici necessari da investire nei sistemi elettronici e di controllo e vigilanza, poiché queste disfunzioni non possono solo gravare sulle spalle del personale di Polizia Penitenziaria, costretto quotidianamente a lavorare in pessime condizioni lavorative e organizzative e di carichi di lavoro sempre più eccessive: è arrivato il momento di dire basta a questa sconcertante e vergognosa situazione.

Il Ministro della Giustizia, il Governo e gli Organi Istituzionali sono chiamati alle loro responsabilità.

Le numerose criticità che affliggono il sistema penitenziario siciliano, non possono essere più sottovalutate, ma devono essere affrontate con la giusta determinazione che meritano, al fine di impedire il crearsi di paura nella collettività, dopo i fatti accaduti. Si ritorni ad una gestione più ordinata, più rispettosa dello Stato e dei Suoi Rappresentanti – i Poliziotti Penitenziari – che sono i più esposti ai rischi per assicurare la Sicurezza e la Legalità per i Cittadini.