Carige: “Bozza di prospetto a Consob per aumento di capitale a dicembre”

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GENOVA – E’ stata consegnata in Consob la bozza del prospetto per l’aumento di capitale di Carige. L’idea dell’istituto è procedere con la ricapitalizzazione a dicembre, entro Natale. Perché la scadenza venga rispettata il prospetto dovrebbe venir approvato entro fine mese e così andranno sistemate per tempo le diverse partite aperte dalla banca: dall’accordo sindacale, ai contratti con Amco (gia’ Sga) sulle esposizioni non performing (npe), agli accordi transattivi su Amissima e Credito Fondiario (ex Fonspa).

Nell’accordo quadro tra Cassa centrale banca (Ccb), il Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd), lo Schema volontario (Svi) e Carige (accordo riservato e che è stato possibile consultare, ndr) si parla di una scadenza il 30 novembre perché l’istituto ligure definisca le varie partite. Ma perché in Consob arrivi e venga approvato il prospetto definitivo sull’aumento di capitale, indicativamente tra il 25 e il 30 novembre, servirà che tutti gli accordi vengano raggiunti una decina di giorni prima.

Per Amco-Sga l’accordo quadro fa riferimento invece a una scadenza il 30 settembre, prorogabile, per sottoscrivere gli accordi previsti nell’offerta sui 3,1 miliardi sugli npe di Carige e l’offerta ‘high risk exposures’, l’accordo cioè per la concessione di garanzie sul portafoglio di crediti in bonis di Banca Carige considerato High Risk. Ma va ricordato che qui l’istituto è già da tempo al lavoro, visto che sugli npe l’offerta vincolante di Sga e’ arrivata da ultimo a giugno. Al passaggio a Amco-Sga delle sofferenze e inadempienze probabili è legato anche l’accordo da raggiungere con il Credito Fondiario rispetto all’interruzione del contratto di servicing stipulato a maggio 2018.

A conto economico nella semestrale Carige c’è l’impatto di un accantonamento di 25 milioni, corrispondente all’importo stimato delle penali Emerge ora dall’accordo quadro che è già previsto che le sofferenze tornino in gestione al Credito Fondiario, con l’impegno a mantenere una sede operativa sulla piazza di Genova. I 25 milioni, secondo quanto e’ stato possibile ricostruire, sarebbero legati pero’ alla parte delle sofferenze che non torneranno al Credito Fondiario.