Carlo Verdone: “‘La carezza della memoria’ la mia medicina per il lockdown”

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“Questo libro è stato la mia medicina per affrontare il lockdown. Nell’incertezza del presente e del futuro mi sono tuffato nel passato, concentrandomi sui ricordi più belli”. Carlo Verdone racconta così all’Adnkronos la genesi del suo nuovo libro ‘La carezza della memoria’, arrivato oggi nelle librerie con Bompiani.

Nel marzo scorso, in una Roma deserta per il primo lockdown, l’attore e regista, chiuso in casa come tutti, ha deciso di aprire la scatola dei ricordi. “Uno scatolone di fotografie mai riordinate, finito in un armadio dopo un trasloco”, spiega. Da lì si è dipanato un viaggio nella memoria tra aneddoti familiari sul rapporto con il padre Mario e con i figli Giulia e Paolo, scoperte di gioventù e pagine della sua vita professionale, scandita da spettacoli, viaggi, presentazioni e incontri. Senza rinunciare ad episodi esilaranti come quando un elefante dei Circo Orfei, che Liana Orfei aveva fatto avvicinare per rendere omaggio allo spettatore famoso, gli sputò letteralmente in faccia o come quando in un interminabile viaggio in treno si improvvisò medico (lui che sa tutto di medicina e medicinali) per aiutare il capotreno in preda ad un attacco di panico. “Il criterio della selezione degli episodi è stato la poesia. Ho cercato di raccontare i momenti più belli. Ho scelto le foto, gli oggetti, gli incontri che potevano darmi un sussulto o rievocare lo stupore di allora. Ho volutamente lasciato perdere ricordi meno felici, che comunque per fortuna non sono molti. E che in questo momento, francamente, credo che nessuno avrebbe avuto piacere di leggere”, sottolinea l’attore e regista.