Caro Prefetto Gabrielli

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Finora sono stato in rispettoso silenzio di fronte alle sue affermazioni su quanto avvenuto nella sede di Roma Metropolitane martedì scorso. Rispetto dovuto alla sua persona, a tutte le donne e gli uomini che dirige e, non ultimo, ai due giovani servitori dello Stato uccisi nell’adempimento del loro dovere a Trieste. Mi vedo costretto, però, a intervenire per evitare che il rispettoso silenzio sia interpretato come implicita condivisione delle sue parole. Trovo molto preoccupanti le sue valutazioni degli incidenti occorsi nell’azienda capitolina messa in liquidazione, in quanto non tengono in minima considerazione né il diritto di chi perde il lavoro a difenderlo in modo assolutamente pacifico, né il dovere di chi rappresenta cittadini e lavoratori a stare al loro fianco in modo altrettanto pacifico, in un momento così drammatico della loro vita. Martedì scorso chi aveva la responsabilità del servizio di Polizia ha avuto un comportamento anomalo, lesivo del rispetto dovuto ai lavoratori e alle lavoratrici e anche a chi ricopre una funzione istituzionale: vi è stata una totale indisponibilità al dialogo, un’immediata, inaspettata e inutile forzatura, senza dare il tempo a chi tentava di parlare con la Sindaca per evitare una bruttissima pagina per la democrazia italiana. Attendo con fiducia l’intervento in Parlamento della Ministra Lamorgese in risposta alle nostre interrogazioni. Sarà quella la sede nella quale chiarire.