CARTELLINO ROSSO Signor Mihajlovich

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Lei allena il Bologna calcio. In questa città ha trovato accoglienza e sostegno; in un ospedale di questa città ha fruito di cure di eccellenza per la malattia che lo ha colpito, grazie al miglior sistema sanitario italiano. Ha ricevuto solidarietà diffusa, com’è tradizione di una terra che ha sempre accolto tutti, che cura tutti, che vanta il sistema di servizi più avanzato d’Italia.

In tanti vengono al “Dall’ara” (in quello stadio da cui fu sradicato Arpad Weisz, allenatore proprio come lei, per essere deportato ad Auschwitz dai nazi-fascisti); tanti altri seguono con affetto le sorti del Bologna calcio, indipendentemente dalle opinioni politiche.

La sua intervista è una entrata a gamba tesa e piede a martello nei confronti dei tantissimi tifosi e appassionati che non voteranno Salvini né Borgonzoni, senza alcun bisogno di cambiare.

La nostra Regione ce la teniamo stretta, caro Mister e continueremo ad accogliere (e curare) anche quelli come lei che dimostrano una sensibilità scarsa e poco rispettosa di gran parte della nostra comunità: ci dispiace ma il cartellino è rosso diretto.