CasaPound si arrende a Raggi: via la scritta in marmo da via Napoleone III

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A dieci giorni dalla consegna del verbale arriva la rimozione. In via Napoleone III, i militanti di Casapound hanno rimosso la scritta in caratteri di marmo apposta sopra il portone del palazzo occupato. Il 25 luglio era arrivata la notifica dell’atto dai vigili urbani all’indirizzo dei militanti di estrema destra, con tanto di sopralluogo, con post facebook, della sindaca Virginia Raggi.

Oggi, a provvedimento appena scaduto (erano dieci i giorni di tempo per eliminare la scritta abusiva), ecco che gli attivisti vengono immortalati nell’atto di rimuovere le maxi lettere, nonostante dal presidente all’ultimo dei militanti tutti avessero promesso che la scritta non sarebbe stata rimossa.

Una vittoria del Campidoglio a cinque stelle che da tempo ha imbracciato la causa contro la formazione di estrema destra. Sullo sgombero dell’occupazione dell’Esquilino, si è infatti aperto il conflitto con il Viminale, con la contestuale richiesta di intervento da parte del Ministero dell’Economia, proprietario dell’immobile. In più occasioni, lo ricordiamo, Raggi ha chiesto che anche per lo stabile di Casapound si applicasse lo stesso pugno duro promesso per le altre occupazioni della città. Nella lista approntata dal ministero al momento non figura lo stabile dell’Esquilino. Nei giorni scorsi M5s e Lega hanno votato contro un atto del Pd che chiedeva lo sgombero dell’occupazione di estrema destra.

Raggi, appresa la notizia, si è recata sul posto. “È solo inizio. Ora va sgomberato l’immobile e deve essere restituito alle famiglie che ne hanno davvero diritto. Va ripristinata la legalità. Fino in fondo”. Quindi l’incontro scontro con gli attivisti di Casapound, finito in diretta sul suo profilo facebook.