Centinaia in fila per ritirare il pacco alimentare: è allarme nuovi poveri

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Da Milano il video choc con centinaia di persone in coda per ritirare un pacco alimentare nella sede della Onlus Pane Quotidiano. E nel capoluogo lombardo è allarme per i nuovi poveri: tra loro famiglie, uomini single e anziani.

Ci sono anziani, stranieri e tantissime famiglie. Mamme, papà con i bambini al seguito. Tante coppie che spingono avanti una carrozzina. La fila, che si snoda lungo via Toscana a Milano, e costeggia il Campus della Bocconi, è quella per ritirare un pasto caldo e un pacco alimentare dalla Onlus Pane Quotidiano.

Il lungo serpentone è stato ripreso con un cellulare. Il video, postato su Twitter da Lidia Bianchi, retweet dopo retweet, è diventato virale, con centinaia di migliaia di visualizzazioni. Quelle immagini sono lo specchio di un’Italia messa in ginocchio da una crisi senza precedenti. Una fotografia che “entra in testa e nel cuore e poi sta lì, in fissa”, scrive la donna che ha girato il filmato.

Secondo il presidente dell’associazione, Pier Maria Ferrario, intervistato dal Corriere della Sera, scene come quella di sabato scorso sono ormai all’ordine del giorno. I nuovi poveri sono sempre di più. Ogni giorno davanti alla porta delle due sedi meneghine di questa organizzazione caritatevole si mettono in fila una media di 3,5mila persone.

​Una situazione che, sempre secondo Ferrario, potrebbe aggravarsi con l’anno nuovo, quando “finirà la cassa integrazione e arriveranno i licenziamenti”.

Il Corriere della Sera parla di un aumento di almeno il 45 per cento nei centri della Caritas. Gli utenti che usufruiscono dell’assistenza messa a disposizione dalla diocesi sono passati da 2.115 a 3.025, e in questi giorni ha aperto i battenti a Rho un nuovo “emporio solidale”. Due nuove inaugurazioni sono previste nei prossimi mesi.

I nuovi poveri, spiegano allo stesso quotidiano dalla Fondazione Fratelli di San Francesco, sono anziani, uomini single e famiglie.

Anche in queste mense per i bisognosi gli avventori sono aumentati. Nel giro di qualche mese i pacchi alimentari da 150 sono diventati 200. Le chiusure di bar, ristoranti e negozi durante il periodo della “zona rossa” hanno complicato il lavoro dei volontari, rimasti a corto di donazioni.

Intanto, le associazioni caritatevoli si preparano per il Natale, tra consegne di ceste benaugurali e distribuzione di pasti caldi. Alla mensa dei Fratelli di San Francesco il 25 dicembre sono attese almeno 600 persone.