Centro rimpatrio migranti, Cgil Perugia: proposta vecchia e sbagliata

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Centro rimpatrio migranti, Cgil Perugia: proposta vecchia e sbagliata. Si pensi piuttosto a rafforzare i servizi sociali

Il coordinamento immigrati della Cgil di Perugia insieme a tutta la Camera del Lavoro esprime forti perplessità e preoccupazione per la proposta – presentata ieri in IV Commissione consiliare al Comune di Perugia dal consigliere Massimo Pici con il sostegno dei consiglieri di Fratelli d’Italia – di apertura un centro per il rimpatrio dei migranti irregolari in Umbria. “Una proposta vecchia, che si è dimostrata fallimentare in altri territori e che tra l’altro si fonda su un presupposto sbagliato: pensare di gestire problemi sociali con strumenti di ordine pubblico – scrivono dalla Cgil – strumenti che tra l’altro non competo di certo al Comune, ma semmai al ministero dell’Interno.

Al contrario l’amministrazione della città capoluogo dell’Umbria, forte della sua tradizione di accoglienza, fratellanza e solidarietà, dovrebbe concentrare attenzione e risorse su quei servizi sociali che negli anni sono stati indeboliti e destrutturati, così come sui processi di integrazione, che passano prima di tutto per la lotta al lavoro nero e irregolare”. La Cgil ritiene in particolare che il problema annoso delle attività criminali legate all’uso di sostanze stupefacenti “non possa essere risolto di certo con la costruzione di nuove strutture di detenzione”, ma invece attraverso “il rafforzamento di tutti i servizi di prevenzione e di riduzione del danno già operanti, a partire dal Sert di Perugia, i cui operatori lavorano con  grande professionalità, seppure con gravi carenze di organici”.