“Scambi di auguri nel segno della componente umana all’Eni di Robassomero”

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ROBASSOMERO – C’era nell’aria un’atmosfera quasi palpabile, impregnata di ricordi e di un passato che purtroppo non può più ritornare, anche di lieve nostalgia per la propria gioventù – soprattutto in chi in quel luogo ha trascorso 35 anni (ed anche oltre!) della sua vita lavorativa – martedì 17 dicembre al Pranzo di Natale organizzato dai dirigenti dello stabilimento Eni di Robassomero.
Una “rimpatriata” festaiola per una sessantina di persone – come da tradizione, per questo sito industriale che si pone tra i primi 5/6 del mondo nella produzione di additivi per oli lubrificanti – e che ha riunito circa quaranta ex dipendenti/pensionati, con le imprese appaltatrici ed i loro responsabili: Ticam-meccanici, Rivetti-elettricisti/strumentisti, Quadrifoglio-servizi, Ponteggisti, Expertise e Società di Ingegneria, i quali si sono uniti ai lavoratori in servizio per un momento “magico” in cui scambiarsi gli auguri per le prossime festività.
Erano inoltre presenti il sindaco di Robassomero, avvocato Rosalia Mangani, ed il vice presidente senior del settore Tecnologico Industriale Eni Spa Refining & Marketing, ingegnere Alfredo Barbaro, a significare che in questa azienda non è solo il contenuto produttivo ad interessare ma anche e soprattutto la qualità dei rapporti umani con i dipendenti e con il territorio.
Puntuale e toccante emotivamente è giunto alla fine del lauto pasto il discorso del direttore, ingegnere Mario Marrone, il quale non solo ha parlato della …”ricca e bella realtà produttiva, ereditata…” ricevuta da quei pensionati, ma anche dei progressi continui che lo stabilimento fa per migliorare la produzione nel delicato e severo mercato internazionale di questi prodotti “di nicchia”: “…abbiamo portato a casa diversi investimenti, non solo tecnologico-produttivi, ma anche sulla salute e sicurezza dello Stabilimento… che ci hanno consentito di acquisire nuovi clienti e solidificare e meglio strutturare la nostra presenza…”.
Anche nella parole di Marrone, il fattore umano è stato dominante: nel ringraziare pubblicamente le forze dell’ordine “…per l’affetto e la vicinanza il capitano dei carabinieri di Venaria, Giacomo Moschella, ed il maresciallo di Fiano, Gianni Brunero…”: il personale delle imprese appaltatrici, includendo quello della mensa, in quel giorno impegnato “in modo straordinario”,… Ha poi parlato del territorio: “…permettetemi di ringraziarVi, infine, di poter far parte di questa collettività immersa in un contesto sublime fatto di tradizione e natura… ci inorgoglisce vivere in una comunità unita, responsabile e consapevole, che opera in luoghi di indiscussa bellezza paesaggistica e scoprire giorno dopo giorno, con sorpresa, la bellezza di queste Valli…”.


“…Ancora una volta tutti insieme per rinsaldare un rapporto che dura nel tempo…”, come ha suggerito qualcuno. Un momento di bilanci e di scambio di auguri all’insegna “dell’Uomo” più che della “produzione”, quindi, contrariamente a quello che comunemente ci si aspetta in iniziative del genere. Una “pausa” di relax sempre più necessaria in una società veloce, tecnologica, sempre connessa ed in continuo cambiamento, nella quale forse sarebbe bene rivalutare maggiormente la componente umana – come fa Eni – andando a rispolverare e rileggere le pagine delle troppo spesso oggi dimenticate teorie di Manfred Arthur Max-Neef e di Abraham Maslow.

Nelle foto, il tavolo delle direzione e quello del “sesso forte”, alias “gentile”

Franco Cortese Notizie in un click