Champions League, Lazio-Bayern Monaco 1-4: Inzaghi travolto, ora serve un miracolo

0
52

Una lezione che difficilmente dimenticherà. Si può riassumere così la serataccia europea della Lazio, che affonda sotto i colpi di un grande avversario, ma che ci mette anche molto del suo nel rendere più rotondo e pesante il risultato. I bavaresi dominano in lungo e in largo, specialmente nel primo tempo e specialmente sul piano fisico. I biancocelesti sono spesso costretti a inseguire e i cartellini gialli che piovono sugli uomini di Inzaghi nei primi 70′ sono un sintomo dell’affanno nel quale spesso si ritrovano. I gol, però, sono anche frutto di disattenzioni ed errori individuali clamorosi. Serataccia per tutto il reparto difensivo (Musacchio e Patric in particolare), partita di grande sofferenza per Immobile, a cui non mancano voglia e intraprendenza, ma certamente mancano occasioni e, in alcuni frangenti, anche un po’ di lucidità. Inzaghi aveva definito il Bayern un avversario “ingiocabile” e la notte dell’Olimpico, purtroppo, non fa altro che confermarlo.

I tedeschi d’altronde provano a mettere subito le cose in chiaro, andando ad attaccare altissimi la linea difensiva di Inzaghi. La pressione fa immediatamente capitolare i biancocelesti: un retropassaggio scriteriato di Musacchio viene intercettato da Lewandowski, che dribbla Reina e insacca portando avanti i suoi. Un regalo troppo ghiotto per un bomber implacabile. La Lazio reagisce affidandosi soprattutto agli spunti di Lazzari, riacquista un po’ di fiducia col passare dei minuti e al 19′ protesta per un contatto sospetto tra Milinkovic e Boateng. Le immagini lasciano molti dubbi, ma Grinfeeld decide di non andare a rivedere l’azione. Sembra un buon momento per i capitolini, ma alla seconda accelerata il Bayern non perdona. Goretzka pesca al limite Musiala, lasciato colpevolmente libero di calciare, l’inglese classe 2003 incrocia alla perfezione col destro e punisce Reina nell’angolino. I padroni di casa non si arrendono, ma a 3 minuti dalla fine del primo tempo si fanno ancora male da soli: Patric e Leiva pasticciano tra loro regalando palla a Coman, che si lancia in campo aperto, ubriaca Acerbi e colpisce addosso a Reina, sulla ribattuta piomba Sané che a porta vuota non può sbagliare.

La ripresa inizia come peggio non poteva per la Lazio, che sbilanciata in avanti su un corner incassa anche il 4-0, ispirato da Sané ma finalizzato da un maldestro tentativo di salvataggio di Acerbi, che butta il pallone nella propria porta. Le squadre sono lunghissime e anche il Bayern scopre il fianco, concedendo a Correa la serpentina che l’argentino trasforma nel 4-1 al 49′. Da quel momento in poi per gli uomini di Flick è solo ordinaria amministrazione, facilitata da un avversario che si ritrova col fiato cortissimo e che non può far altro che limitare i danni in attesa del triplice fischio.