Che botta per il Quirinale se il parere del web affossasse il governo

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La storia di Jim Jones e del suo “Tempio del popolo” in Guyana è tristemente nota: un suicidio di massa di una comunità religiosa di fanatici. Persero la vita quasi mille americani, che seguirono l’impulso di morte del pastore predicatore Jones. Per fortuna non ci saranno morti italiani nelle prossime ore per lo stesso motivo, ma è evidente che quello che ora si fa chiamare “l’Elevato”, Beppe Grillo – che sul suo blog, come un predicatore, parla con Dio di quanto sia bravo san Giuseppe (Conte) – mira nel suo delirio al suicidio politico collettivo del Movimento 5 Stelle. Non è però detto che la cosa vada in porto. Di Maio e Casaleggio hanno lasciato agli attivisti la possibilità di opporsi votando sulla piattaforma Rousseau. Gli iscritti al Movimento, come scrive Di Maio sul Blog delle Stelle, avranno «l’ultima parola». Ovviamente molto dipenderà da come sarà posto il quesito.

Corretto, almeno secondo il principio pentastellato della prima ora, che la Rete sia sovrana. Ma Davide Casaleggio, in accordo con Di Maio, non ha indetto subito le votazioni, in deroga al regolamento delle 24 ore di preavviso, ne ha indicato una data certa. Ciò che sappiamo è che, dopo che Mattarella avrà dato l’incarico a Conte e dopo che sarà presentata una proposta di governo, la Rete voterà e a quel punto se essa dirà di no – non possiamo escluderlo, sentendo gli umori della base pentastellata insofferente a un accordo col Pd – salterà il governo appena formato, perché da regolamento il voto della Rete è vincolante. Sarebbe certo la vittoria di Rousseau – intendo qui Jean-Jacques, l’autore del “Contratto sociale” – la vittoria della democrazia diretta su quella rappresentativa. Ma il punto è: Mattarella può accettare un percorso di questo tipo, che pone la Rete al di sopra delle sue stesse prerogative di presidente della Repubblica?

La nostra Costituzione prevede che al presidente della Repubblica spetti il potere di nomina del presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, dei ministri (art. 92). Con il successivo giuramento, il governo entra formalmente in carica. È vero che, come prevede l’art. 94, entro i successivi dieci giorni occorrerà la fiducia delle due Camere, ma – anche in caso di non ottenimento della stessa – esso resterà come governo dimissionario in carica per gli affari correnti, fino alla formazione di quello nuovo. Con la nomina e il giuramento, dunque, il presidente del Consiglio diviene un organo costituzionale nel pieno delle sue funzioni. È anche vero che, con l’incarico, il governo non sarà che nella prima fase della sua formazione, in quanto Conte dovrà proporre a Mattarella la lista dei ministri, agendo non ancora nella veste formale di presidente del Consiglio. Ma è difficile contestare che, nel procedimento complesso e articolato di formazione del governo, il M5S stia introducendo un meccanismo – quello della ratifica sulla Rete – che almeno de facto subordina l’efficacia e l’autorità della decisione del capo dello Stato alla volontà degli iscritti al M5S.

Insomma: la trama costituzionale – che prevede poteri sostanziali del capo dello Stato nella formazione del governo, nel suo rapporto fiduciario con il Parlamento – viene modificata dall’intervento di un “soggetto” non previsto dalla Costituzione, come “Rousseau”. Come se quello del presidente della Repubblica fosse un potere soggetto a controllo e subordinato alla volontà espressa dalla Rete.

Questo è il problema: speriamo che qualcuno a Matterella lo faccia presente prima di dare un incarico che poi potrebbe essere bocciato non dal Parlamento ma da una votazione su web. Certo, Mattarella potrebbe far finta di nulla, ma se succedesse che alla fine la Rete bocciasse la formazione del nuovo governo, l’immagine pubblica del presidente, voglio dire di questa istituzione della nostra Repubblica, verrebbe fortemente danneggiata.                                                                                                                                 di Paolo Becchi su Libero, 29/08/2019