CHIARENZA E GHISOLFI, UN’AMICIZIA DI LUNGHISSIMA DATA… POLITICAMENTE “SCORRETTA”

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L’alfiere della Destra cuneese e il Banchiere scrittore, artefici anni fa della storica intervista da quest’ultimo realizzata a Giorgio Almirante, si ritrovano ancora una volta accomunati nel libro “Perché il Popolo Italiano è diventato fascista” scritto da Chiarenza ed Ernesto Zucconi con prefazione dello stesso Ghisolfi

Un’amicizia di lunghissima data e… politicamente scorretta: è quella fra Paolo Chiarenza, alfiere intramontabile della Destra cuneese (confluita oggi in Fratelli d’Italia), e il Banchiere scrittore Beppe Ghisolfi. Entrambi giornalisti e brillanti comunicatori, oltre alle rispettive responsabilità professionali principali e prevalenti, si sono distinti per avere propiziato congiuntamente, anni addietro, la storica intervista, in quel di Cuneo, all’allora Segretario politico nazionale del MSI On. Giorgio Almirante, realizzata appunto da Ghisolfi all’epoca responsabile del TG4 di Telecupole Piemonte. Episodio quest’ultimo rievocato sia nel libro “Politicamente scorretto” di Chiarenza due anni or sono, sia nel più recente best seller “Visti da Vicino” di Ghisolfi, nel quale questi racconta che tale iniziativa giornalistica gli valse, quanto meno temporaneamente, gli strali scandalizzati di storici amici di ispirazione azionista, partigiana, repubblicana. Il tempo fu galantuomo, la lungimiranza di quella intervista venne da tutti riconosciuta e le antiche amicizie si ripristinarono. Oggi giunge nelle edicole e nelle librerie l’ultima, in ordine cronologico, opera editoriale di Chiarenza, creativamente condivisa con lo storico Ernesto Zucconi in qualità di coautore di un titolo destinato a far discutere: “Come il Popolo Italiano è diventato fascista”, pubblicato da NovAntico Editrice, con prefazione stilata dal medesimo Beppe Ghisolfi. Nessuna tentazione nostalgica, sia chiaro, ma un’analisi culturale scientificamente rigorosa sulle ragioni che ancora oggi portano, a 75 anni di distanza dalla Liberazione, a discussioni e confronti su quanto il regime fascista ha lasciato in eredità al nostro Paese, sul piano non soltanto delle architetture fisiche ma altresì in parallelo delle disquisizioni ideologiche in tema di patriottismo e di sovranismo. Senza dimenticare che il regime del fascismo si insediò dopo la drammatica pandemia mondiale dell’influenza Spagnola e si trovò a gestire gli effetti della crisi borsistica americana del 1929.