Chiusura Mercatone Uno: “Subito soluzioni per continuità lavorativa e reddituale”

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BARI – Questa mattina i lavoratori di Mercatone Uno, circa 250 solo in Puglia, hanno trovato le serrande dei propri negozi abbassate. Nella giornata di ieri il tribunale di Milano ha respinto la richiesta di concordato preventivo inoltrata dall’azienda disponendone il fallimento dopo appena 9 mesi di gestione della società Shernon.

“Il 30 maggio – dichiara Giuseppe Zimmari, segretario generale della UilTucs Puglia – l’incontro al Mise, inizialmente previsto per verificare le condizioni di continuità aziendale, dovrà necessariamente prevedere l’avvio di tutte le procedure atte a garantire la continuità occupazionale e reddituale di questi lavoratori.

Quanto accaduto è paradossale, dopo l’avviso pubblico di vendita della precedente amministrazione straordinaria ed il subentro di Shernon ad agosto 2018, si sono infatti subito ravvisati elementi di criticità gestionale ed assenza di capacità economica e finanziaria ai fini del rilancio delle attività”.

“Nel precedente incontro al Mise – prosegue Zimmari – si era già paventata la possibilità, nell’ipotesi del fallimento, di una nuova procedura di amministrazione straordinaria per tutelare i lavoratori. Giovedì prossimo, al Ministero, spingeremo per avere garanzie certe per i lavoratori, siamo pronti ad ogni tipo di iniziativa pur di conseguire questo risultato”.

“Il 28 maggio alle 12 – fa sapere intanto Marco Dell’Anna, segretario regionale UilTucs – si aprirà un tavolo di crisi nella Task Force della Regione Puglia per condividere una posizione concreta da sottoporre al Mise giovedì prossimo. Non si può perdere tempo, in ballo c’è il futuro di tante famiglie”.

“L’ennesima, assurda mazzata al tessuto occupazionale nazionale e regionale della grande distribuzione – dice Franco Busto, segretario generale della Uil di Puglia – già fin troppo falcidiata dalla crisi degli ultimi anni. Piena solidarietà ai lavoratori di Mercatone Uno: saremo al loro fianco con ogni mezzo e iniziativa a disposizione, affinché gli si possa garantire un futuro reddituale. Ci auguriamo inoltre, che anche le istituzioni locali facciano la loro parte, facendo sentire la propria voce a Roma”.